BELLANO – “L’automedica non è di Lecco o di Bellano, è del territorio”. Esordisce così il dott. Claudio Mare, dirigente del 118 Areu intervenendo sul caso del mezzo sanitario trasferito recentemente a Nuova Olonio, nel sondriese, suscitando forti polemiche nell’Alto Lago.
Una decisione dettata dai dati, ha spiegato Mare, fino a questi ultimi giorni responsabile dell’AAT di Lecco del 118, incarico oggi assunto dal dott. Maurizio Volontè.
“Ogni sei mesi effettuiamo i controlli statistici riguardo l’attività sanitaria sul territorio, quello che è stato rilevato è che l’automedica posizionata a Bellano dava sì effetti positivi su Bellano, ma svantaggiava molti altri – ha spiegato il referente di Areu – Sul totale dell’area territoriale che compete alla postazione di Bellano, circa il 40% risultava non servita adeguatamente”.
Se oggi l’automedica bellanese è in servizio a Nuova Olonio, prossimamente tonerà nell’Alto Lago, a Colico “in una posizione intermedia – prosegue Mare – rispetto alle due autoinfermieristiche che saranno dislocate a Bellano e in Valsassina, quella di Taceno e di Nuova Olonio”.
“Non è un’operazione fatta per risparmiare” ha voluto rimarcare il dirigente di Areu ribattendo alle critiche emerse nelle ultime settimane, “il costo delle due autoinfermieristiche è più alto di quello di un’automedica. L’infermiere oggi è preparato ad ogni emergenza, il ruolo del medico soccorritore riguarda soprattutto i trasporti più lunghi di pazienti in stato critico. La sfida del nostro sistema di emergenza è quella di ridurre i tempi di trasporto e di intervento, garantendo l’arrivo del paziente nell’ospedale dove i medici possono operare alla diagnosi e agli interventi del caso”.
“Rassicuriamo i cittadini – è intervenuto Fabrizio Mosca, coordinatore degli infermieri del 118 di Lecco – il territorio sarà coperto allo stesso modo nell’Alto Lago e sarà migliorato nel complesso”. Mosca ha ricordato che, nella sola Lombardia, l’automedica effettua 300 mila interventi all’anno.
Presto, i rappresentanti di Areu incontreranno la popolazione per spiegare direttamente ai cittadini la decisione presa. “Se i dati dei prossimi 6 mesi dovessero darci torto – ha concluso Mare – allora valuteremo una scelta diversa”.