CERNUSCO – Una morte anche nel lecchese per legionella: il caso, confermato dalle autorità sanitarie, è quello di un anziano ristoratore, Antonio Mandello, 82enne deceduto lo scorso sabato all’ospedale di Desio.
Mandelli era titolare della trattoria ‘La Cava’ di Cernusco Lombardone. Era giunto in ospedale in seguito ad un arresto cardiaco da cui non si è più ripreso.
Le autorità sanitarie hanno confermato “un quadro compatibile con diagnosi di polmonite da legionella”.
Un episodio, quello lecchese, che sarebbe isolato da quelli del bresciano. “Non sussiste alcuna connessione con i casi di polmonite registrati a Brescia, ma purtroppo rientra nella normale casistica annuale” ha spiegato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera che ha diffuso gli ultimi dati sui casi riscontrati.
A partire dal 2 settembre sono stati registrati 235 accessi in Pronto soccorso, il maggior numero nelle giornate di giovedì 6 e venerdì 7; 196 persone attualmente ricoverate; 12 persone hanno rifiutato ricovero o sono già dimesse; 2 decessi (1 con diagnosi accertata di legionellosi); 12 casi di legionella confermata (compreso il decesso). I casi clinicamente impegnati e ricoverati in reparti di terapia intensiva sono 9.
I comuni maggiormente interessati (almeno con 5 casi) sono: Carpenedolo, Montichiari, Asola, Remedello, Calvisano, Acquafredda, Desenzano, Isorella, Visano.
Le conferme per legionellosi dei 12 casi, che si sono concentrate il 10 settembre (fino a lunedì mattina i casi confermati erano 2), orientano ulteriormente l’indagine epidemiologica verso un cluster di legionellosi.
“Prosegue pertanto la ricerca clinica sui singoli casi – ha continuato Gallera – per avere certezza dell’agente eziologico delle polmoniti nei ricoverati con l’attività delle ASST e le strutture di ricovero dei territori più coinvolti di ATS Brescia e ATS Valpadana (alto mantovano); e le azioni di emersione dei soggetti con quadri clinici di polmonite sia attraverso l’allerta ai PS che con la sensibilizzazione dei Medici di Medicina generale e di Continuità assistenziale”.
I soggetti interessati sono prevalentemente maschi (circa 70%), anziani o con patologie che comportano immunodepressione , e/o fattori di rischio quali il fumo. Si stanno raccogliendo anche eventuali caratteristiche comuni come la frequentazione di ambienti, sia lavorativi che di svago o di attività commerciale; la partecipazione ad eventi, che siano suggestivi di un momento temporalmente definito (dopo il 20 agosto stante i periodi incubazione della legionella) in cui sia avvenuta una esposizione capace di provocare la malattia in un momento di tempo limitato. Ad oggi non sono emersi evidenze significative in tal senso.
“Sono in corso specifiche azioni volte a identificare la fonte e le modalità di trasmissione del batterio. Per quanto riguarda la rete di distribuzione dell’acqua potabile – ha aggiunto Gallera – sono stati convocati da subito i gestori degli impianti di distribuzione dell’acqua potabile per verificare eventuali interconnessioni delle reti tra i comuni: tale evenienza è stata esclusa. Sono comunque stati effettuati campionamenti alla rete idrica (più di 50 punti campionati) e presso le abitazione dei soggetti con diagnosi di legionellosi. Sono programmati campionamenti nelle torri di raffreddamento di insediamenti industriali della zona”.