Obbligo vaccinale, parla l’avvocato Manera: “Norma carente”

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L’avvocato Mirella Manera

LECCO – La Legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale è utile? E’giusto o meno che i bimbi non in regola con i vaccini rischino l’allontanamento scolastico? Quali sono le prospettive? Abbiamo cercato di rispondere a queste domande con l’aiuto dell’avvocato penalista Mirella Manera, membro di Giuristi per l’Azione Popolare.

Ora che la Regione è intervenuta chiarendo che nessun bimbo verrà allontanato da scuola prima delle verifiche congiunte con le Ats, che avverranno successivamente al 10 marzo, tante famiglie potranno ‘tirare il fiato’, ma l’avvocato Manera ha cercato comunque di entrare nel merito della legge 119.

“La legge di fatto prevede degli obblighi e relativi adempimenti, rivolti ai bambini dei servizi educativi per l’infanzia e alle scuole per l’infanzia. Questo è un primo punto da ricordare – ha spiegato l’avvocato – infatti i bimbi delle primarie e delle medie, cioè delle scuole dell’obbligo, se non sono in regola con i vaccini non rischiano di venire esclusi ma è previsto il pagamento di una sanzione per le famiglie. Quindi prima di entrare  nel merito della confusione che si è generata a partire dal decreto legge occorre ricordare questa cosa: l’obbligo dei vaccini è solo per i bimbi di asili nido e scuole materne. La seconda questione riguarda l’assenza di un allarme epidemico, rilevato anche dalla corte costituzionale“.

L’avvocato ha quindi proseguito: “La legge è carente, e le successive circolari congiunte di Ministero della Salute e di Ministero dell’Istruzione, emesse per cercare di normare i punti meno chiari, hanno creato ancora più confusione soprattutto in merito all’adempienza. Entro una tale data, fissata per il 10 di marzo, le famiglie avrebbero dovuto consegnare alle scuole i certificati vaccinali, pena l’esclusione del bimbo non in regola”.

La prima ‘contestazione’ dell’avvocato riguarda proprio il tema dell’allontanamento: “Nella legge non è specificato che il bimbo non in regola con i vaccini non possa più andare a scuola. L’allontanamento è dedotto in via implicita da due articoli della legge, il 3 sugli adempimenti vaccinali e il 5 sulle disposizioni transitorie. E’ stato fissato un termine per la consegna delle documentazioni necessarie a comprovare gli avvenuti vaccini obbligatori, ma anche in questo caso sono state fatte ulteriori distinzioni che non hanno senso, se non quello di creare confusione, atteggiamenti potenzialmente discriminatori e disagi alle famiglie”.

Manera ha fatto un esempio: “Secondo le ultime circolari il caso dei bimbi non ancora vaccinati ma che hanno già preso un appuntamento non rientrerebbe in quelli dell’inadempienza, mentre invece i bambini ancora in attesa di prendere appuntamento incorrerebbero nell’allontanamento. Non è il modo di agire, in considerazione soprattutto del disagio causato alle famiglie e ai piccoli, che si vedrebbero rifiutati dall’asilo o dalla scuola materna”.

In assenza di una norma definita sull’allontanamento in caso di inadempienza degli obblighi vaccinali la decisione sarebbe così lasciata alla discrezionalità del singolo Dirigente Scolastico: “Un ulteriore elemento di gravità e discriminazione” ha affermato l’avvocato.

L’annuncio della Regione ha rassicurato che per il momento non vi saranno esclusioni dei bimbi da scuola a causa dell’obbligo vaccinale, ma il problema è lungi dall’essere risolto secondo l’avvocato: “La legge è entrata in vigore senza avere le strutture pronte, penso alle Ats che si sono ritrovate con un carico di lavoro notevole che ha inevitabilmente rallentato le operazioni, motivo per cui tante famiglie non hanno potuto ottemperare alle disposizioni per i tempi previsti.  In più fissare una data di scadenza quale il 10 di marzo, a soli due mesi dalla fine dell’anno scolastico, è risultata una scelta controproducente”.

“Questo regime è senza senso – ha concluso l’avvocato – e ha messo le scuole contro le famiglie, forse l’aspetto più dolente della questione. Per quanto riguarda le prospettive, ora serve che la politica prenda in considerazione seriamente il tema. Le elezioni sono state vinte da due partiti, i 5 Stelle e la Lega, che nei loro programmi promettevano la revisione della Legge Lorenzin. Vedremo se verrà effettivamente fatto qualcosa”.