LECCO – “La Neurochirurgia di Lecco si avvale al giorno d’oggi delle più moderne tecniche e tecnologie per affrontare le patologie tumorali e vascolari del sistema nervoso “.
Ad affermarlo con soddisfazione è il primario di Neurochirurgia dell’ospedale A.Manzoni di Lecco, Dr. Giannantonio Spena, che evidenzia come per gli interventi di neurochirurgia oncologica e vascolare vengano oggi utilizzati presso il nosocomio lecchese i ‘gold standard’, vale a dire le tecniche e le tecnologie più moderne per rendere sempre più sicura ed efficace la terapia chirurgica di queste patologie.
“Un traguardo – spiega Spena – che è stato reso possibile grazie all’acquisizione di strumenti e tecniche intraoperatorie innovative da parte dei professionisti”. Tra questi, il monitoraggio elettrofisiologico intraoperatorio rappresenta un grande passo avanti nel garantire il rispetto delle funzioni neurologiche durante l’intervento neurochirurgico attraverso l’utilizzo di diverse metodiche di neurofisiologia per monitorare il funzionamento di un determinato distretto del cervello o del midollo spinale.
“Queste tecniche – illustra il Dr. Lorenzo Stanzani, neurofisiologo di Asst Lecco – permettono di ottenere una valutazione molto affidabile dello stato di compromissione del sistema nervoso evitando così danni irreparabili. Il loro utilizzo è indicato nei tumori cerebrali che infiltrano aree critiche (come quelle che controllano i movimenti o la parola) o tumori che infiltrano il midollo spinale. Inoltre il loro impiego garantisce maggiore sicurezza durante la chirurgia degli aneurismi o malformazioni vascolari poiché riesce a prevenire eventuali ischemie causate dalle manovre chirurgiche”.
Sul versante del miglioramento della visualizzazione intraoperatoria del tessuto tumorale, invece, viene quotidianamente utilizzata l’ecografia intraoperatoria, utile a mappare i confini dei tumori e a valutare se al termine dell’esportazione della massa tumorale rimangono eventuali residui. Allo stesso scopo è stata introdotta la resezione guidata dalla fluorescenza, (Fluorescence Guided Surgery, FGS), una tecnica che permette al neurochirurgo di aumentare la visualizzazione di tessuto cerebrale infiltrato dal tumore grazie alla luminescenza creata da una sostanza (Indocianina) iniettata nelle vene del paziente, che consente di aumentare la precisione e l’entità dell’esportazione chirurgica.
I tumori cerebrali primari, cioè quelli che originano dalle cellule del cervello ed infiltrano il cervello, sono rappresentati prevalentemente dai gliomi cerebrali. La loro incidenza è attorno ai 3-5 nuovi casi per 100.000 ogni anno.
“Esistono gliomi di grado basso (cioè a crescita più lenta) e gliomi di alto grado (a crescita rapida)” – spiega il Direttore del dipartimento di Neuroscienze di Asst Lecco ed esperto di neuroncologia, Dr. Andrea Salmaggi – Questi ultimi sono i tumori intracranici primari più comuni: il Glioblastoma Multiforme (GBM) rappresenta infatti il 50% di tutti i gliomi, con un picco d’incidenza tra i 65 e 75 anni. Nel nostro reparto vengono trattati circa 50 tumori cerebrali primitivi all’anno”.