“Il consenso del paziente alle cure costituisce uno degli elementi fondanti della qualità dei processi diagnostici e terapeutici : è il punto di arrivo di un percorso complesso e articolato nel quale l’impegno alla tutela dei diritti fondamentali della persona, la relazione fra medico e paziente e l’adeguata informazione assumono importanza rilevante. E’ significativo dunque che il processo di informazione del paziente e di acquisizione del consenso non scada in una mera prassi burocratica”. Questa la dichiarazione di Paola Goretti, Direttore della Struttura Qualità e Gestione del Rischio dell’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco che, insieme all’Ufficio Comunicazione e alle associazioni di volontariato che sono presenti e operano all’interno degli Ospedali dell’Azienda Ospedaliera, ha promosso una indagine conoscitiva sul consenso informato che prevede il coinvolgimento diretto del paziente.
L’iniziativa, già testata attraverso una fase pilota che si è svolta presso i reparti del Dipartimento di Area Chirurgica dell’Ospedale di Lecco lo scorso anno, prenderà corpo nel prossimo trimestre , fra febbraio e aprile.
L’indagine sarà estesa a tutti i presidi dell’Azienda (il Manzoni, il Mandic e l’Umberto I) e interesserà l’area di degenza di tutte le strutture ad eccezione del Pronto Soccorso, della Rianimazione e del Dipartimento di Salute Mentale.
Le rilevazioni saranno condotte dai volontari delle associazioni, debitamente istruiti e formati , con il supporto , se necessario, del personale sanitario. Sarà consegnato ai pazienti un questionario che sarà poi ritirato, una volta compilato, dagli stessi volontari che l’hanno somministrato. La partecipazione del paziente all’indagine è libera ed avverrà in forma anonima.
“L’iniziativa – spiega ancora Paola Goretti – è acquisire elementi e dati utili che consentano di comprendere meglio se l’attuale percorso di acquisizione del consenso informato implementato e l’impegno dei professionisti sanitari ottengano concretamente il risultato di un’informazione consapevole del paziente, per migliorare ulteriormente il processo. L’ Azienda , in proposito, già svolge attività di monitoraggio per verificare , nella documentazione sanitaria, la correttezza formale delle registrazioni riguardanti il consenso. L’indagine , tuttavia , ci consente anche di disporre di dati che hanno un accento diverso e informazioni più dirette, derivanti dalla percezione del paziente”.
L’indagine del 2011, assolutamente campione e sperimentale, è stata condotta nelle prime settimane dell’anno presso l’area di degenza del Dipartimento di Area Chirurgica dell’Ospedale di Lecco, intervistando 200 ricoverati.
Dall’elaborazione dei dati raccolti allora, era emerso che il 96,5% degli intervistati dichiarava di avere una buona conoscenza della tematica (l’82% del campione dichiarava di conoscere bene l’argomento, mentre il 14,5 lo conosceva parzialmente).
In misura sempre pari o superiore al 92% dei casi, i soggetti intervistati dichiaravano , altresì , di aver ricevuto adeguate informazioni relativamente alle condizioni di salute che avevano reso necessario l’intervento chirurgico, alle caratteristiche dell’intervento chirurgico e ai benefici ad esso correlati.
In media, poi, il 74% dei pazienti riteneva di aver ricevuto adeguate informazioni relativamente agli effetti collaterali, alle alternative e alla presenza di eventuali problemi di recupero inerenti al trattamento proposto (il 4,5% affermava di aver avuto informazioni solo parziali).
Da sottolineare comunque che circa il 95% dei soggetti intervistati nel 2011 dichiarava di aver compreso le informazioni ricevute; il 93,5% si dichiarava soddisfatto del processo di informazione implementato dall’Azienda, mentre l’87% affermava , infine, che le informazioni ricevute ed i colloqui effettuati ai fini dell’acquisizione del consenso avevano consentito di affrontare le cure con maggiore consapevolezza e tranquillità