Ad aprire la possibilità di una piccola grande rivoluzione al pronto soccorso è un decreto del Ministero della Salute dello scorso settembre. Un unico triage e due strade diverse, al pronto soccorso accedono solo le emergenze importanti, mentre gli altri casi saranno visti dai medici di guardia medica.
“Siamo pronti a ristrutturare anche fisicamente il Pronto soccorso – racconta Mauro Lovisari direttore generale dell’Azienda ospedaliera provinciale di Lecco – non appena la Regione recepirà la normativa nazionale e ci darà il via”. Al suo fianco il direttore generale dell’Asl di Lecco Marco Luigi Votta conferma esserci già un accordo di massima tra le due istituzioni sanitarie che farebbe partire questa nuova organizzazione non appena la normativa regionale lo consentirà. Una competenza a due perché al pronto soccorso lavorano medici ospedalieri, mentre in guardia medica quelli dell’Asl.
Ecco come a LeccoNotizie viene illustrata la novità, che si vedrà a colpo d’occhio appena entrati. Due sale d’aspetto unite da un unico triage, (ossia il banco dove ci si presenta a un infermiere raccontando il proprio problema). I codici gialli e rossi saranno convogliati al pronto soccorso, quelli verdi e bianchi invece alla guardia medica. I due ambulatori anche se ora sono già vicini all’ospedale di Lecco, dopo la trasformazione diventeranno limitrofi, in modo tale di agevolare lo scambio d’informazioni e di consultazione tra i medici. Coinvolti in questo meccanismo pure i sanitari dell’auto medica ed infermieristica del 118, che daranno una mano alle emergenze di p.s. nei momenti in cui non saranno impegnati all’esterno.
“Si cerca – spiegano all’unisono Lovisari e Votta – di rendere meno lunghe le attese”. Dunque chi si troverà in difficoltà seriamente non dovrà aspettare molto prima di essere visitato e curato. Gli altri verranno seguiti dalla guardia medica e ciò comporterà un ticket di 25 euro.
“Il pronto soccorso viene intasato da tante situazioni che in realtà dovrebbero seguire altre strade. Cerchiamo di liberarlo da questi rallentamenti. Dall’altra parte dove non c’è urgenza ci sembra giusto venga corrisposto il ticket minimo per la prestazione”, completa la visione della prospettiva il direttore generale ospedaliero Lovisari.