Calolziese doc, titolare della Taxi Sas, Enrico Bolis vanta una lunga esperienza nel settore
A Pasqua si punta a riaprire il bar e poi l’hotel, ma si sta già lavorando sul fronte matrimoni
CALOLZIOCORTE – Si apre un nuovo capitolo per il bar e hotel del Lavello. La nuova gestione affidata a Enrico Bolis, della società Taxi Sas, è stata presentata oggi pomeriggio presso la sala conferenze del Monastero del Lavello. Enrico Bolis è sicuramente un imprenditore d’esperienza in questo settore, con diverse esperienze importanti alle spalle. Una persona molto conosciuta nel nostro territorio avendo gestito, tra le altre, attività come il Taxi Beach di Garlate, le Officine di Pescate e il Griso Panorama Restaurant di Malgrate.
“Sono particolarmente felice di essere qui oggi – ha detto Roberto Monteleone, presidente della Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello -. Arriviamo da un periodo molto duro in cui la Fondazione stessa ha rischiato di chiudere per sempre. Dopo i primi due anni in cui questo consiglio di amministrazione ha lavorato duramente per rilanciare la struttura con un bilancio (non solo economico) in attivo, nel terzo anno le attività si sono bloccate a causa di una gestione sfortunata del bar e dell’hotel. Solo la determinazione del consiglio di amministrazione ha scongiurato la chiusura della Fondazione e oggi siamo sul binario giusto anche se il pericolo non è ancora definitivamente alle spalle”.
La nuova gestione, con l’aggiudicazione del bar e dell’hotel per un periodo iniziale di nove anni con la possibilità di un ulteriore rinnovo per altri nove anni, è senza dubbio un passo in avanti importantissimo. In questi giorni ci sarà la firma del contratto, con l’obiettivo di aprire il bar per Pasqua e l’hotel il prima possibile.
“Dare un prezioso servizio alla cittadinanza e permettere la sopravvivenza della Fondazione perché gli introiti del bar e dell’hotel sono essenziali, queste le motivazioni che ci hanno spinto – ha continuato Monteleone -. Oggi è un giorno importante perché si conclude un periodo molto duro con una fase di nuova speranza”.
Monteleone ha ringraziato la Provincia di Lecco, in particolare la presidente Alessandra Hofmann e tutti gli uffici, per il fondamentale supporto e ha voluto ricordare Carlo Bolis, custode della chiesa del Lavello recentemente scomparso: “Non lo conoscevo prima, ma in questi tre anni è diventato un amico. Amava questo posto e lo conosceva come le sue tasche, era un piacere stare ad ascoltarlo. E’ anche per persone come lui che la Fondazione del Lavello deve restare aperta”.
Tante idee per la nuova gestione
Enrico Bolis sarà alla guida del rilancio della struttura. Calolziese doc, con una lunghissima esperienza nel settore in Italia e all’estero, non ha nascosto il suo entusiasmo di “giocare in casa”: “Abbiamo diverse attività, ma il nostro fiore all’occhiello è una azienda di catering che opera sulla zona di Milano. Da calolziese, però, posso dire che è un grandissimo piacere esordire a casa mia. Anche l’ottimo rapporto con la Fondazione e con il presidente Monteleone è sicuramente una spinta in più per rilanciare questo luogo che è magnifico”.
Enrico Bolis ha le idee chiare: “La struttura, fortunatamente, è in un ottimo stato di manutenzione, ma ci sono da fare interventi importanti per renderla performante e attuale – ha detto -. Di sicuro ci vorrà del tempo, ma non è nulla di impossibile. Il primo passo sarà quello di riaprire il bar per dare un servizio ai cittadini, l’idea è di farlo verso Pasqua, e poi l’hotel; lavorando in primis sull’aspetto della comunicazione e del posizionamento sulle varia piattaforme”.
L’idea è quella di sviluppare un forte rapporto con il territorio per creare una struttura accessibile a tutti: “Puntiamo sul territorio della Valle San Martino che è ricco di peculiarità e di opportunità – ha continuato -. Possiamo sfruttare il richiamo del Lago di Como, ma non vogliamo guardare esclusivamente al turismo degli stranieri ma anche a quello della vicina Brianza e del Milanese. L’idea è quella di far riscoprire questo luogo di confine slegandoci dal lusso del Lago di Como, ma puntando sulle eccellenze, anche enogastronomiche, che sono ancora poco conosciute. E poi penso a un noleggio bici visto che attorno ci sono percorsi per tutti i gusti e noleggio di attrezzature acquatiche. E, infine, creare sinergie con accompagnatori di media montagna e guide alpine per ciò che concerne la parte montana. Sarà un percorso molto appassionante e spero di riuscire a far avvicinare tutti i calolziesi”.
Non mancano nemmeno progetti di più ampio respiro, tra questi la possibilità di ospitare eventi come matrimoni, meeting o convention: “Il posto sicuramente si presta, stiamo cercando di pianificare bene questa strada che potrebbe dare un ulteriore importante impulso a questa splendida struttura. Ci sono degli aspetti da non sottovalutare e interventi strutturali per rendere la struttura competitiva al 100%, ma si può fare. Stiamo anche pensando alla possibilità di ospitare grandi eventi e, una sera a settimana, dedicarla a un pubblico più giovane. Le attività verranno comunque programmate con attenzione e condivise con la Fondazione, perché non vogliamo stravolgere i tratti peculiari di questo luogo”.
Il nome della nuova attività non è ancora stato deciso: “I nostri esperti di comunicazione sono già al lavoro, ma non è stato ancora deciso nulla – ha concluso Bolis -. Posso dire che a Milano, in corso di Porta Ticinese, gestiamo un locale con un chiostro molto simile a questo e l’abbiamo chiamato inChiostro Bistrot, è un nome che mi piace molto, ma vediamo”.
La struttura, chiusa dalla fine dello scorso ottobre, è pronta per essere rilanciata. Le idee e l’esperienza ci sono…