Durante un’escursione la casuale scoperta del lecchese Gianmario Maver
“Ho già contattato il direttore Sergio Poli, consegnerò il fossile alla riserva naturale”
LECCO – Una scoperta straordinaria quella effettuata dal lecchese Gianmario Maver, appassionato di montagna e anima del gruppo I Beck. Qualche giorno fa, infatti, durante una camminata nel Triangolo Lariano si è imbattuto nel fossile simbolo della Riserva Naturale del Sasso Malascarpa.
Al suo occhio attento, infatti, non è sfuggita quella pietra dall’inconfondibile forma a cuore: “Si trattava di un Conchodon, fossile che gli studiosi hanno dedicato all’abate Antonio Stoppani, un grosso mollusco bivalve databile tra i 250 e i 200 milioni di anni fa – ha raccontato Maver -. L’inconfondibile forma “a cuore” di questo fossile è diventata oggi il simbolo della Riserva. Un reperto che ci riporta indietro nel tempo svelando segreti e misteri rimasti sepolti nel tempo”.
L’incontro è stato casuale, Maver infatti è uscito dal sentiero per scattare alcune fotografie a dei fiori quando la strana pietra ha attirato la sua attenzione. Dopo una breve ricerca ha scoperto che si trattava del famoso fossile.

“Grazie alla conoscenza con Sergio Poli, direttore della riserva naturale del Sasso Malascarpa, gli ho girato subito alcune foto del ritrovamento dicendogli che se effettivamente si trattava di qualcosa di interessante l’avrei consegnato – ha continuato Maver -. Lui ha confermato che dovrebbe trattarsi proprio di un Conchodon, il fossile a forma di cuore simbolo della Riserva Naturale. Perciò presto lo consegnerò nelle sue mani”.
Gianmario Maver nutre un grande amore per il proprio territorio ed è un attento osservatore di tutto ciò che lo circonda. La sua storia è legata in particolare al Corno Regismondo che, secondo una sua teoria, sarebbe ritratto sullo sfondo della Gioconda di Leonardo: “Mi piace il nostro territorio perché è ricco di storia e di curiosità. L’aver trovato questo fossile mi riempie d’orgoglio, così come mi piace pensare che sullo sfondo della Gioconda c’è il Regismondo, un’ipotesi che al di là di una marcata somiglianza è supportata anche da evidenze storiche legate alla vita di Leonardo”.