Presentato il nuovo documento di convenzione con le strutture no profit
Dal Comune 100 mila ero per sostenere il servizio per la prima infanzia
LECCO – Raddoppia l’offerta, in termini di posti convenzionati, negli asili nido. Il Comune di Lecco porterà in consiglio comunale per l’approvazione il nuovo schema di convenzione con le strutture no profit dedicate alla prima infanzia della città. “E’ un tema che abbiamo sempre affrontato in termini strategici – commenta l’assessore al Welfare, Emanuele Manzoni, che ha illustrato il documento nel corso della Commissione 3 – sappiamo che un intervento pedagogico precoce riduce il rischio di dispersione sociale nel futuro”.
I dati dell’anagrafe disegnano un calo demografico: “Ci attestiamo intorno a 300-330 nascite ogni anno – spiega l’assessore Manzoni – ma con tendenza contraria la richiesta di servizi per la prima infanzia sta crescendo moltissimo”. Aldilà della pedagogia, c’è un tema di gender gap: “Gli asili nido sono uno strumento che permette ai genitori, tipicamente le madri su cui ricadono maggiormente i compiti di cura, la conciliazione con i percorsi lavorativi”, prosegue l’assessore.
“Con questa convenzione permettiamo il raddoppio dei posti convenzionati nei nidi no profit – chiarisce l’assessore -. I nidi comunali offrono 132 posti, mentre i posti accreditati in convenzione con i no profit storicamente sono circa 120“. La possibilità dell’accreditamento permetterà alle famiglie anche di fare richiesta della misura regionale “nidi gratis”, per abbattere i costi delle rette.
L’assessore e i dirigenti del servizio Welfare di Palazzo Bovara hanno incontrato gli esponenti dei nidi per fare il punto della situazione e condividere il nuovo documento di convenzione, in 13 articoli: “Il Comune erogherà 100 mila euro, già stanziati a bilancio – continua Manzoni -, di fatto un contributo annuale di 652 euro per ogni bambino residente e frequentante il servizio e una somma una tantum di 4.670 euro per i costi di struttura dei centri prima infanzia. Negli anni scorsi la cifra rimanente veniva redistribuita premiando il numero di iscritti, un criterio che però penalizza gli asili periferici. Con questa nuova convenzione premieremo il numero di disponibilità di posti accreditati, anche se non verranno riempiti”.