Oggi lo sciopero generale con mobilitazione per la situazione in Palestina e il blocco dell’azione umanitaria della Flotilla
Diego Riva (Cgil): “Ci fermiamo perché davanti a un genocidio e alla sistematica violazione dei diritti umani il lavoro non può continuare come se nulla fosse”
LECCO – “Grazie. Grazie davvero a tutte e a tutti voi per essere qui oggi. Questa piazza, piena di lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati, studentesse, studente e cittadini, è un segnale importante: oggi il Paese si è fermato per scegliere da che parte stare“.

Così il Segretario Generale della Cgil di Lecco Diego Riva in apertura del presidio promosso dal sindacato a sostegno della Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria per Gaza fermata nella serata del 1° ottobre dai militari israeliani, e per ribadire il pieno sostegno al popolo palestinese.
Un migliaio di persone si sono ritrovate in Piazza Diaz, di fronte al Comune, nel giorno di un nuovo sciopero generale indetto dai sindacati: tanti lavoratori, rappresentanti del mondo scolastico, politico, associativo, ma anche tanti giovani. Una ‘distesa’ pacifica di volti e colori, in alto le bandiere del sindacato, della pace e della Palestina.

Netto e chiaro il messaggio lanciato, ancora una volta, dal sindacato: “Non vogliamo essere complici del silenzio”. Nel suo intervento Diego Riva ha ribadito il valore e il significato dello sciopero: “Oggi lo sciopero generale che stiamo vivendo non è uno sciopero come gli altri. Non riguarda soltanto le condizioni di lavoro, i salari o i diritti, che pure sono essenziali, ma riguarda qualcosa di più profondo: la difesa dell’umanità, del diritto internazionale, della pace. Ci fermiamo perché davanti a un genocidio, davanti alla violazione sistematica dei diritti umani, davanti alla distruzione di un popolo, il lavoro non può continuare come se nulla fosse”.
Negli ultimi giorni, la situazione è ulteriormente precipitata. Gaza è una città martoriata: ospedali distrutti, bambini senza acqua e cure, interi quartieri cancellati dalle mappe. “È un luogo dove la vita è diventata sopravvivenza, e dove ogni giorno si consuma un crimine contro l’umanità sotto gli occhi di un mondo troppo spesso indifferente. Eppure, mentre tutto questo accade, c’è chi ha avuto il coraggio di agire. Decine di barche della Flotilla, partite da 44 Paesi diversi, hanno provato ad aprire un corridoio umanitario verso Gaza. A rompere un blocco navale illegale e disumano. A portare cibo, medicine, acqua, vita. Quell’azione non violenta, coraggiosa, piena di speranza è stata fermata con la forza. Navi sequestrate. Persone arrestate. Aiuti bloccati. È davanti a questo che oggi siamo in piazza. Lo sciopero generale proclamato dalla CGIL è la nostra risposta collettiva a questa ingiustizia. È un grido che attraversa le fabbriche, le scuole, gli uffici, le piazze del Paese”.
“Da questa piazza oggi vogliamo ricordare che il lavoro non è solo produzione, ma è dignità, partecipazione e impegno per il bene comune – ha continuato Riva – quando milioni di lavoratrici e lavoratori si fermano, lo fanno per affermare che nessuna economia può dirsi giusta se poggia sull’oppressione di altri popoli. E questo sciopero ci ricorda che il lavoro, quando è unito, può cambiare la storia. La forza di questa giornata sta proprio nella capacità delle lavoratrici e dei lavoratori di trasformare la propria indignazione in azione concreta. E’ da questa forza comune che nasce la nostra convinzione più profonda: il lavoro senza diritti non è libertà. Perché, come ricordava Gino Strada, “i diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi”. Da qui, da questa piazza, parte un messaggio forte: non ci fermeremo. Finché la comunità internazionale non assumerà pienamente le proprie responsabilità: nel far rispettare il diritto internazionale, nel difendere la dignità umana e nel costruire un futuro di pace e giustizia”.

Durante la mattinata hanno preso parola i diversi rappresentanti sindacali di categoria e anche due studentesse del Liceo Artistico Medardo Rosso. Poco prima delle 11 anche il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha portato un suo saluto alla piazza, affacciandosi dalla finestra del suo ufficio a Palazzo Bovara dove, tra gli applausi, ha esposto una bandiera palestinese.
Il presidio si è quindi messo in marcia: il corteo (circa 2 mila presenze stimate dagli organizzatori) ha sfilato in maniera pacifica per alcune vie del centro città, tornando poi in Piazza Diaz.




GALLERIA FOTOGRAFICA

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL



























































