La vecchia ‘Fiumicella’ riemerge dagli scavi per il teleriscaldamento

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In via Resinelli è emersa la condotta interrata del canale costruito in passato per deviare l’acqua del Gerenzone, forza motrice di tantissimi opifici

ll Presidente di Officina Gerenzone Colombo: “Ogni tanto le tracce della storia tornano tra noi ricordandoci da dove veniamo”

LECCO – “La storia la puoi dimenticare e di questo a Lecco ne abbiamo fatto una virtù, ma non la puoi cancellare, tracce e brandelli restano tra noi e ogni tanto tornano a galla a ricordarci da dove veniamo”. Ha ragione Paolo Colombo, presidente dell’Associazione Officina Gerenzone, a proposito del nostalgico ‘ritrovamento’ durante gli scavi per il teleriscaldamento in corso in via Resinelli, davanti al Liceo Grazzi: si tratta della condotta interrata della ‘Fiumicella’, il canale costruito e ampliato nei secoli per deviare l’acqua del Gerenzone a monte del rione di San Giovanni.

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“Erano oltre 40 le officine che trasformavano l’energia della sua acqua in forza motrice – ricorda Colombo – il colore delle pareti della condotta (rosso, derivato dalla lavorazione del ferro) non lascia dubbi: è la cara e vecchia ‘Fiumicella’. Il tratto emerso portava acqua alle officine, ai filatori e ancor prima ai mulini del vecchio bordo di Lecco che aveva nell’attuale via Bovara il suo baricentro”.

Il post di Colombo non ha mancato di suscitare qualche polemica: “C’è stato chi, commentando, ha chiesto di fermare i lavori per recuperarla, ma non era questo il senso del mio messaggio – precisa – il senso era proprio che scavando il passato riemerge e ci ricorda da dove veniamo. Le cose da preservare e salvare a Lecco sono altre, per fare un piccolo esempio la Diga del Paradone, da dove questa Fiumicella partiva”.