RUBRICA – ‘Linee Guida per la redazione di atti processuali in materia di famiglia: disclosure sui redditi, chiarezza e sinteticità degli atti, per un processo più snello e veloce’
Sottoscritte pochi giorni fa dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Remo Danovi, e dai presidenti del tribunale e della Corte d’appello, oltre che dai presidenti delle sezioni famiglia, e dall’Osservatorio per la giustizia civile del capoluogo lombardo, lo scorso 11 marzo 2019 sono state emanate le Linee Guida per la redazione di atti processuali in materia di famiglia.
Con esse sono state individuate delle prassi condivise nella redazione degli atti per agevolare le parti e consentire l’assunzione più rapida delle decisioni.
Le Linee guida sono volte ad individuare modelli di best practices cui gli avvocati dovrebbero ispirarsi ed uniformarsi al fine di rendere più agevole, spedita e trasparente l’attività processuale: ovviamente il mancato rispetto delle Linee guida ‘non è certamente motivo di inammissibilità e\o improcedibilità dell’atto’.
L’obiettivo è che ‘La diffusione di una prassi condivisa nella redazione degli atti processuali, possa evitare di esasperare il conflitto fornendo al Giudice ogni informazione necessaria sulla reale situazione personale ed economica delle parti, sulla vita familiare e sociale dei figli e sui loro bisogni anche materiale, onde consentire l’assunzione in tempi rapidi di decisioni ponderate, eque ed esaustive’, il tutto finalizzato ad ‘una più efficace tutela dei diritti fondamentali delle persone coinvolte, in particolare dei figli minori’ (cfr. Linee guida)
Merita una particolare attenzione la rilevata necessità nelle controversie familiare di operare un’immediata e reciproca disclosure da entrambe le parti volta a fornire ‘sin dall’inizio del procedimento, ogni notizia utile a rappresentare la loro situazione patrimoniale e reddituale’: trasparenza del resto imposta agli avvocati dagli artt. 88 ed 89 cpc in tema di obblighi di lealtà, probità e buona fede che ‘si coniugano con i poteri officiosi del giudice della famiglia e quindi non si scontrano né con il principio dispositivo della prova, né con i doveri difensivi dell’avvocato.’ (cfr. Linee guida)
Le Linee guida invitano, pertanto i difensori a redigere ed allegare agli atti introduttivi del giudizio:
‘un elenco chiaro ed analitico della complessiva situazione economica/reddituale/patrimoniale delle parti che consenta al Giudice fin dall’udienza presidenziale di prendere decisioni tempestive ed eque anche nell’interesse dei minori, in analogia, del resto, con quanto avviene in Gran Bretagna, in Francia ed in Germania.
Il comportamento omissivo della parte – n.d.r. che dovesse rifiutarsi di produrre tale documento – consentirà al Giudice di desumere argomenti di prova ex art. 116 cpc, fatto salvo, comunque, il potere officioso del Giudice nell’acquisizione della prova’
A tal fine, viene allegato modello di ‘Dichiarazione relativa ai redditi/patrimonio’ (all.1)
I principi ispiratori delle Linee guida suggeriscono agli avvocati le modalità di redazione degli atti più consone ad ottenere un processo celere
Lealtà, probità e divieto di espressioni sconvenienti ed offensive: ‘La delicatezze delle questioni trattate che involgono le sfere più intime della persona e il coinvolgimento di minori, impongono all’avvocato l’uso di un linguaggio rispettoso dei diritti e della dignità delle persone’, ‘pacatezza dei toni e compostezza delle espressioni utilizzate’
Verità e trasparenza: ‘il modello della disclosure deve rispettare i principi di verità e trasparenza e consentire al Giudice di venire a conoscenza di tutte le informazioni reddituali e patrimoniali necessarie per adottare una decisione equa anche in punto di condizioni economiche’
Sinteticità e chiarezza: ‘chiarezza e sinteticità espositiva negli atti’
Particolare rilievo vien poi posto dalla Linee guida ad un’ordinata produzione documentale, per cui ogni file dovrà corrispondere ad un allegato, ed all’utilizzo dei link ipertestuali agli allegati richiamati in atto.
Le Linee guida si pongono come obiettivo di addivenire ad una prassi condivisa tra magistrati e avvocati di famiglia, che abbia sempre al centro la tutela dei diritti fondamentali delle persone coinvolte. La diffusione delle Linee guida anche ad altri Tribunali del distretto, non potrà che portare ad una maggiore uniformità e rapidità decisionale, snellendo e contenendo i tempi della giustizia.
Avv. Daniela Ghisalberti
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