Scene di festa fuori da Fiocchi e Bertacchi per i primi ragazzi a terminare gli esami orali
Tanti studenti lecchesi possono ora definirsi a tutti gli effetti “maturi”
LECCO – “Ragazzi, abbiamo finito la scuola!”. A lanciare fuori dall’Istituto Fiocchi l’esclamazione di gioia è Mattia, che ancora non ci crede di aver terminato gli orali di maturità. Dopo le prove scritte a Lecco, come nel resto d’Italia, i colloqui hanno preso il via ieri, lunedì 23 giugno.
Già tanti studenti lecchesi possono dire di aver raggiunto questo traguardo ed essere diventati finalmente “maturi”, come testimoniano i tappeti di coriandoli dorati fuori dagli Istituti Fiocchi e Bertacchi. Momenti di tensione, quelli prima di sedersi di fronte alla commissione, che si sciolgono, una volta usciti, in scene di festa.
Qualcuno stappa bottiglie di spumante e le rovescia addosso ai compagni, un getto tutto considerato quasi piacevole visti i picchi di calura toccati. I familiari, visibilmente emozionati, consegnano mazzi di fiori. Alcuni ragazzi sono venuti a portare sostegno agli amici che esporranno oggi: tra loro c’è chi l’esame l’ha già svolto, altri dovranno affrontarlo nei prossimi giorni, ma non hanno mancato di far sentire la vicinanza a coloro con cui hanno condiviso un viaggio lungo cinque anni.
Come Mattia, anche Andrea e Dharma hanno concluso gli orali al Fiocchi e raccontano di una prova “fattibile”. “Partendo da un’immagine dovevamo scrivere su un foglio tutti i collegamenti con le materie studiate durante l’anno che ci venivano in mente e poi esporli alla commissione”, spiega Andrea. Alla domanda se qualcosa in particolare dell’esame li abbia messi in difficoltà, Dharma risponde “matematica, anche se il prof è stato clemente”. Sul futuro per entrambi invece le idee non sono ancora chiare: “Forse qualcosa di umanistico”, dichiara Andrea.

La bravura dei professori è stata sottolineata anche da Letizia, studentessa del Bertacchi, indirizzo socio-sanitario: “Hanno saputo mettermi a mio agio e questo ha fatto la differenza per me. Prima di entrare avevo troppa ansia, con 50 crediti me ne servivano minimo 10 per uscire: la clemenza dei professori ha fatto sì che svolgessi la prova bene, nel complesso”.
E poi via, finalmente a festeggiare e, almeno per oggi, non pensare al domani e a cosa fare da grandi. Per quello c’è ancora tempo, intanto godetevi coriandoli, fiori e schizzi di spumante. Buon futuro ragazzi!

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