Mariuccia Buttironi, Renato Milani e Padre Pozzi: premiati i cittadini benemeriti

Tempo di lettura: 8 minuti
Civiche_benemerenze_lecco_20241201

Stamattina, domenica 1 dicembre, la tradizionale cerimonia di consegna dei San Nicolò d’Oro

“In un’epoca di forti individualismi diviene straordinaria la testimonianza di chi si mette a servizio degli altri”

LECCO – Mariuccia Buttironi, Renato Milani e Padre Norberto Pozzi, questi i protagonisti della cerimonia che si è svolta questa mattina, domenica 1° dicembre, nell’auditorium del Centro Civico di Germanedo. A loro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mauro Gattinoni ha consegnato, come da tradizione, in occasione dei festeggiamenti per il Santo Patrono, i San Nicolò d’Oro, ovvero le Civiche Benemerenze per l’anno 2024.

Queste tre persone, scelte dalla conferenza dei capigruppo del Comune di Lecco (composta dal sindaco, dal presidente del consiglio comunale Roberto Nigriello, dai vicepresidenti e dai capigruppo consiliari) si sono distinte per il loro contributo alla comunità lecchese in ambito civile e sociale. Il sindaco all’inizio del tradizionale discorso ha ringraziato gli assessori (“la squadra che da quattro anni lavora con me nell’esclusivo interesse della città”) e tutti i dipendenti del Comune di Lecco (“motore che ogni giorno manda avanti la città”). Ha poi salutato i sindaci che lo hanno preceduto presenti in sala e ha ricordato i sindaci che ci hanno lasciato quest’anno, Giulio Boscagli e Guido Puccio.

Il discorso del sindaco

“Oggi, giornata del conferimento delle civiche benemerenze San Nicolò d’oro, permettetemi di accogliere con un affettuoso saluto i tre cittadini benemeriti dalla cui storia personale la nostra comunità vuole trarre ispirazione – detto Gattinoni -. In un’epoca di forti individualismi diviene straordinaria la testimonianza di chi si mette a servizio degli altri o di una causa, nel segno dell’altruismo. La signora Mariuccia Buttironi, il Cavalier Renato Milani e padre Norberto Pozzi rappresentano al meglio questa virtù e per questo motivo riceveranno oggi il massimo encomio della Città di Lecco: ai Benemeriti il grazie e l’apprezzamento della comunità lecchese”.

“La cerimonia di San Nicolò è per noi tutti l’occasione in cui tirare le fila di quanto è stato compiuto nel 2024 e proiettarci già nel prossimo 2025 – ha proseguito il sindaco -. L’anno 2024 è stato ricco di grandi ricorrenze per la nostra città: abbiamo celebrato gli importanti anniversari dei tre “giganti” lecchesi, Antonio Stoppani, Mario Cermenati e Antonio Ghislanzoni; è stato l’anno del 150° anniversario di fondazione del Cai Lecco, con una collana di numerosi eventi, tra cui anche quelli connessi al 50° anniversario della salita al Cerro Torre. Quest’anno, è anche un nostro dovere civico rinnovare la memoria dei concittadini lecchesi Caduti a Fossoli, ricordati nell’80° dalla loro uccisione; il 120° anniversario di Francesca Vera Ciceri e con lei non possiamo in questi giorni non ricordare con affetto e gratitudine Giancarla Riva Pessina. Ecco, proprio muovendo da un’eredità così intensa, il nostro impegno e il nostro dovere è quello di progettare la città dell’oggi e del domani, perché nella città ogni sfida globale ed epocale trova un punto di sintesi”.

Il sindaco ha poi ricordato il complesso sistema di azioni che Lecco sta mettendo in atto e che vengono percepite in maniera plastica da un numero senza precedenti di cantieri aperti: “Ve lo avevo anticipato qui lo scorso anno: il 2024 sarebbe stato l’anno dei cantieri, e così è stato. Quasi una cinquantina sono le aree interessate dai lavori che ci portano oggettivamente a riconoscere che Lecco è una città in trasformazione perché ha scelto di impegnarsi, con coraggio, nel dare risposte alle sfide del mondo contemporaneo. Ogni cantiere che apriamo è come una promessa che facciamo alla nostra comunità: quella di costruire un domani più forte e più attrattivo, quello di una città più bella, solidale, sostenibile, grande. Siamo consapevoli che ogni trasformazione porta con sé anche della fatica, a volte degli intoppi, dei ritardi o dei rallentamenti, o più semplicemente, dei disagi temporanei. Ma mi sento di rassicurare che le azioni più complesse e impattanti, soprattutto sul piano viabilistico del centro, sono ormai alle spalle”.

Il sindaco, infine, ha proiettato il suo sguardo al futuro: “Lo dico insieme con trepidazione e determinazione, l’anno prossimo celebreremo la festa di San Nicolò al Teatro della Società. Dopo 8 anni di chiusura e 4 anni di lavori, lo riapriremo, insieme, in un nuovo scenario di fregi, con le decorazioni e i colori dell’800. Riaprire il teatro Teatro della Società significa dare energia al motore della coesione sociale e della formazione della nostra comunità, significa offrire alla nostra città non tanto occasioni di intrattenimento o di svago se mai, puntando su una proposta culturale di qualità, vogliamo innescare apertura di pensiero, capacità di pensiero autonomo e critico. In questo progetto di città, da Sindaco, sono consapevole della pazienza che viene richiesta, delle fatiche cui si va incontro, degli inciampi lungo il percorso, del poterci anche sporcare l’immagine davanti alla pubblica opinione. Ma, come diceva don Lorenzo Milani, ‘A che serve avere le mani pulite, se si tengono in tasca?’ Cari lecchesi, a voi un grazie. A noi tutti, buona Festa di San Nicolò!”

La cerimonia di consegna

La cerimonia è entrata nel vivo con la consegna delle Civiche Benemerenze, assente per motivi si salute Mariuccia Buttironi, sul palco è salita Manuela Lavelli, responsabile dell’associazione di solidarietà internazionale Rete Radié Resch (fondata nel 1964 proprio da Mariuccia Buttironi) insieme a Gianni Tognoni, segretario del Tribunale Permanente dei Popoli.

Manuela Lavelli

“Mariuccia si è sempre posta in maniera molto semplice e leggera, però lasciando un segno forte in tutte le situazioni – ha ricordato Lavelli -. Ci ha contagiato tutti di passione per una solidarietà internazionale che parte dalla voglia di conoscere e costruire relazioni di reciprocità”.

Sul palco è poi salito il Cavalier Renato Milani presidente di Telethon Lecco: “Voglio dedicare questo premio a tutta la città, perché quello che fa Telethon è merito vostro – ha detto -. Grazie di cuore a tutti coloro che continuano a sostenerci con passione da 33 anni, di strada ne è stata fatta tanta grazie all’intuizione che ebbe Gerolamo Fontana di creare questa grande maratona tutta lecchese”.

La cerimonia si è chiusa con il conferimento del premio a Padre Norberto Pozzi: “Quando il sindaco mi ha chiamato per dirmi che avrei ricevuto questo premio, mi sono chiesto il perché visto che non penso di aver fatto nulla di straordinario. Lo accetto volentieri sapendo che tutto quello che ho fatto nella mia vita l’ho fatto semplicemente seguendo Gesù”.

La cerimonia, accompagnata dall’esibizione dall’ensemble del civico istituto musicale Zelioli di Lecco, si è conclusa con un dolce regalo per tutti i presenti: le mele di marzapane confezionate dagli allievi del corso di pasticceria dell’Enaip di Lecco guidati dal professor Marco Gennuso.

Le schede dei benemeriti

Mariuccia Buttironi

Pensionata, nata a Milano nel 1937, da sempre residente a Olate. Insegnante di scuola primaria a Pescate prima e a Lecco poi, Mariuccia Buttironi ha dedicato la sua vita non solo all’educazione, ma anche a un instancabile impegno per la solidarietà internazionale, che ha caratterizzato i decenni tra gli anni ’70 e 2000. La sua visione filantropica si è concretizzata nell’attivazione del gruppo lecchese della Rete Radiè Resch, associazione impegnata nel superamento delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo. Grazie alla sua determinazione e al coinvolgimento di figure di spicco come Padre David Maria Turoldo, Mariuccia Buttironi ha dato vita a numerosi progetti di solidarietà, capaci di coniugare la dimensione locale con quella globale, e ha saputo costruire una rete di interventi che hanno lasciato un segno profondo nella comunità lecchese e oltre.

“Il Comune di Lecco ringrazia Mariuccia Buttironi per la dedizione costante nel segno della solidarietà internazionale e per essere da sempre un punto di riferimento e di aiuto per “chi non ha voce”.

Renato Milani

Coordinatore di Fondazione Telethon per la provincia di Lecco, nato a Lecco nel 1962, residente a Monte Marenzo. Presidente del Coordinamento di Fondazione Telethon per la provincia di Lecco, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2016, Renato Milani ha militato con passione e tenacia in Telethon sin dal suo esordio nel 1990. Professionalmente impiegato come responsabile tecnico aziendale fino alla pensione, raggiunta nel 2023, negli ultimi vent’anni ha profuso il suo impegno anche nell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare di Lecco, in cui riveste la carica di vicepresidente. Assieme a numerosi volontari, Renato Milani è appassionato e instancabile promotore di azioni di sensibilizzazione, manifestazioni ed eventi per Fondazione Telethon, con grande attenzione alle scuole e in sinergia con diverse realtà del territorio. Grazie a questa infaticabile attività, il territorio lecchese si è distinto per la generosa donazione di fondi a sostegno della ricerca nel campo delle malattie genetiche rare.

“Il Comune di Lecco ringrazia Renato Milani per aver contribuito con altruismo e tenacia a promuovere e diffondere un messaggio di sensibilizzazione a sostegno della ricerca nel campo delle malattie rare”.

Padre Norberto Pozzi

Sacerdote carmelitano, nato a Lecco nel 1952, residente ad Arenzano presso il Convento dei Carmelitani Scalzi. Originario del rione di Acquate dove è noto col soprannome di Cerry, è emblema di una vita spesa nel segno della solidarietà umanitaria. Una missione nel 1980 a Bozoum, nella Repubblica Centroafricana, dove si è adoperato per otto anni nelle mansioni di muratore-geometra, ha acceso in lui la vocazione al sacerdozio. Di ritorno in Italia, Padre Norberto Pozzi è entrato nell’ordine dei Carmelitani Scalzi ed è divenuto sacerdote, inaugurando nel 1995 una nuova stagione missionaria e tornando nei villaggi della savana centroafricana. Nel 2023, mentre era diretto al villaggio di Bokpayan, è sopravvissuto all’esplosione di una mina, che gli è costata l’amputazione del piede sinistro. Attualmente risiede in Italia, dove vive serbando il desiderio di tornare presso i confratelli insieme ai quali ha speso quarant’anni di vita, al servizio degli ultimi, nel cuore del continente africano.

“Il Comune di Lecco ringrazia Padre Norberto Pozzi per il suo impegno incessante a sostegno dei più bisognosi, rappresentando un esempio di vita spesa in nome dei più alti valori umanitari”.