ll referente Luca Rota: “I nostri monti hanno una forte capacità attrattiva, va capito come gestirla al meglio per tutelarli”
LECCO – Recepire le problematiche legate ai territori montani ma anche proporre momenti di incontro e formazione per condividere una cultura della montagna sempre più diffusa, sensibile e attenta. Questi i principali obiettivi del Coordinamento ‘Difendiamo la Montagna’ che si è presentato questa mattina, martedì 2 dicembre, presso l’Officina Badoni.
Un progetto nato due anni fa, in seguito a lunghe chiacchierate informali tra amici e appassionati di montagna, oggi riuniti intorno al tavolo: il referente Luca Rota, ricercatore di cultura montana ed esperto di paesaggio montano, Giovanni Ponziani, Emilio Aldeghi (anche presidente regionale del Cai), Paolo Galli e Arianna Cecchini (Accompagnatore di Media Montagna). Completano il gruppo gli scrittori Ruggero Meles e Silvia Tenderini e Stefano Longoni che si è occupato del sito web.

“Ci unisce la passione per la montagna – ha spiegato Rota – in particolare per le nostre montagne lecchesi che stanno vivendo una fase di transizione e stanno cercando la propria identità turistica. Inutile negarlo, è un momento critico e a tratti problematico, anche per una fruizione diversa delle montagne. I nostri monti hanno una forte capacità attrattiva, va capito come gestirla al meglio per tutelarli”.

Qui entra in gioco il lavoro del Coordinamento: “Vogliamo mettere in chiaro che non siamo in competizione con nessuna delle tante realtà che già sul territorio si occupano di queste tematiche – ha spiegato Aldeghi – tramite le nostre conoscenze e la nostra sensibilità vogliamo analizzare cosa accade sulle nostre montagne, distinguendo ciò che porta beneficio da ciò che invece arreca danno. Il gruppo è aperto a collaborazioni e contributi in aggiunta, chiunque abbia voglia può contattarci, saremo lieti di ascoltarlo: cittadini privati, enti, associazioni, istituzioni, tutti sono i benvenuti”.

“Il nostro è un patrimonio irrinunciabile – ha aggiunto Galli – dobbiamo stare attenti a parole come valorizzazione, perché non sempre fa rima con qualcosa di positivo o utile per la montagna, faccio un esempio molto concreto: la passerella ai Piani Resinelli, definita ‘valorizzazione’ del Belvedere, in realtà occasione persa per fare un lavoro più decoroso. Trovare un compromesso con le comunità che vivono il territorio montano è sfidante, crediamo che il dialogo, la conoscenza e la formazione siano le chiavi per lavorare bene”.
Non uno, dunque, ma tanti obiettivi, come ribadito da Rota, che ha illustrato nel dettaglio il Manifesto del Coordinamento, suddiviso in 10 punti che definiscono statuto, priorità e intenti. Tra i temi ‘sul piatto’, l’agro silvo pastorale Val Boazzo-Erna, gli ipotetici piani di sviluppo da Artavaggio, Giumello e l’impianto di innevamento per lo sci di fondo e l’osservatorio, l’impianto Winter Summer Alta Valsassina a Paglio, il Ponte sospeso di Tremenico.
Sul sito www.difendiamolamontagna.it, in costruzione ma già operativo, è già possibile mandare eventuali segnalazioni, richiedere informazioni, o aderire al progetto.
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