Approvata la delibera si aprirà ora la fase delle osservazioni. Appello alla partecipazione
L’opposizione, non convinta, vota contro: “Sul futuro della città visione ridotta”
LECCO – E’ stata approvata con 18 voti a favore e 10 contrari la variante generale al Piano di Governo del Territorio del Comune di Lecco. Si apre ora la fase delle osservazioni che prenderà il via da fine agosto e avrà una durata di 30 giorni complessivi. La delibera è approdata lunedì sera in consiglio comunale, presentata dall’assessore all’Urbanistica Giuseppe Rusconi e dall’architetto Antonio Mugnai della Società Cooperativa MATE che ha illustrato le linee guida della variante.
“Il nuovo PGT – ha spiegato l’architetto – si articola attorno a tre documenti principali. Il primo è il Documento di Piano, che definisce le strategie generali di sviluppo. Seguono il Piano delle Regole e il Piano dei Servizi, che contengono rispettivamente prescrizioni applicabili al tessuto urbano esistente e indicazioni sulle infrastrutture e attrezzature di interesse pubblico. “Poiché si tratta di una variante al piano vigente, il lavoro è partito da una valutazione critica degli elementi già presenti, alcuni sono stati confermati, altri aggiornati alla luce del contesto attuale. Questo approccio ha permesso di mantenere una continuità architettonica e strutturale, pur introducendo elementi innovativi”.
Uno dei temi centrali contenuti nella variante è la rigenerazione urbana, insieme alla riduzione del consumo di suolo. “Il piano ha dovuto adattarsi alle recenti evoluzioni normative, affrontando anche alcune criticità emerse nel tempo, come la mancata attuazione di alcune prescrizioni del vecchio piano e la rigidità delle destinazioni d’uso, spesso troppo vincolanti” ha proseguito l’architetto.
Per superare questi limiti, la variante propone diverse soluzioni. Particolare attenzione è stata riservata al rapporto tra i corsi d’acqua e la città, considerati elemento strutturante del territorio lecchese. “Si è previsto un processo di delocalizzazione e valorizzazione per renderli più accessibili. Viene rafforzata anche la rete ecologica comunale. La demolizione di manufatti dismessi darà diritto a crediti edilizi, utilizzabili nelle aree di trasformazione, e sarà incentivata la compensazione urbanistica per acquisire aree destinate a interventi pubblici” ha spiegato Mugnai. “Un altro strumento chiave sarà il permesso di costruire convenzionato, che consentirà di realizzare interventi più efficaci nelle aree di trasformazione. Inoltre, il piano introduce il principio di indifferenza funzionale, secondo cui le diverse funzioni urbanistiche potranno coesistere liberamente, senza limiti quantitativi o percentuali”.
Tra i cambiamenti più rilevanti si segnala una nuova visione per alcune aree strategiche e produttive ancora attive, come quelle di Caleotto e Unicalce, che nella nuova variante potranno continuare a esistere e operare. Le aree di trasformazione sono state riviste con un forte orientamento alla rigenerazione urbana, evitando ulteriori consumi di suolo libero. Il piano potenzia inoltre le previsioni dedicate ai servizi abitativi, introducendo misure concrete per sostenere le politiche sociali legate alla casa.
Una scelta politica importante, come l’ha definita l’assessore Rusconi: “Gli interventi previsti rientrano in gran parte nell’edilizia residenziale sociale, ad oggi sono previsti circa 450 appartamenti di questo tipo nella variante. Le tipologie sono edilizia convenzionata di proprietà in locazione, con canone concordato o sociale per target particolarmente fragili. È un tema prioritario per la nostra città, dove il mercato degli affitti è praticamente inesistente se non per immobili a prezzi fuori mercato. Con questo piano abbiamo cercato di porre rimedio a questa distorsione”.
Un aspetto ripreso da diversi consiglieri comunali intervenuti nel lungo dibattito seguito alla presentazione della delibera. Il capogruppo del PD Pietro Regazzoni ha commentato: “Il Pgt certamente non risolve tutti i problemi legati al tema della casa ma ha un ruolo importante. Inserire più di 400 alloggi per edilizia sociale è un piano ambizioso ma necessario per rendere Lecco attrattiva per famiglie e giovani coppie e ampliare l’offerta del mercato abitativo in città”. Un concetto ripreso da Andrea Frigerio (Italia Viva) che ha definito la scelta ‘coraggiosa, per quanto difficile’. Giovanni Tagliaferri (Gruppo per Lecco), pur annunciando voto contrario alla variante, ha invitato i cittadini ad interessarsi alla variante del Pgt: “Questo documento, per quanto difficile, riscrive il futuro della nostra città, ogni cittadino deve informarsi”. Circa la previsione degli alloggi popolari ha detto: “Ad ora è una previsione su carta, vedremo se verranno realizzati”. Tagliaferri ha poi evidenziato alcune criticità, come il ricorso a premialità, come i crediti edilizi: “Sono previsti dalla legge ma credo possano essere armi a doppio taglio, il rischio è di favorire uno sviluppo disordinato che non sempre può essere quello di cui la città ha bisogno”.
Decisamente più critico il consigliere Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) che ha posto l’accento sulla mancanza di una visione urbanistica sovracomunale, osservando come ogni Comune proceda isolatamente con il proprio PGT, senza coordinamento o “patti urbanistici” condivisi. “Rilevo poi l’assenza di un’analisi puntuale sul numero di appartamenti sfitti presenti in città, un elemento chiave che dovrebbe orientare le politiche urbanistiche” ha detto. “La funzione principale di un PGT dovrebbe essere quella di migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini, soprattutto sul piano urbano e ambientale. Invece la direzione intrapresa rischia di peggiorare ulteriormente le condizioni urbanistiche della città, già oggi compromesse sotto diversi aspetti”.
Nel suo intervento Filippo Boscagli (Fratelli d’Italia) ha dicharato: “Perché siamo ancora in aula a discutere? Perché vogliamo dare un contributo alla crescita della nostra comunità. Se la misura del nostro contributo è questo Pgt mi sembra che sia molto ridotto. Non dobbiamo ripetere errori del primo Pgt approvato nel 2014, l’amministrazione deve essere d’accordo con la città, va fatto un lavoro di ascolto delle realtà del territorio”. Sul tema degli affitti Boscagli ha chiesto di prestare attenzione e vigilanza, “per evitare di replicare a Lecco problemi di città più grandi e ricordandoci della nostra storia industriale e manifatturiera, un patrimonio che va difeso”. Ha quindi concluso: “Il Pgt comunque è uno strumento che ha grandi limiti, immaginare una città da qui a 30 anni non è semplice, ma dobbiamo ascoltare la città”.
A margine del dibattito è intervenuto l’assessore Rusconi: “Come avete ben sottolineato stasera discutiamo dell’approvazione della delibera che adotta il Pgt, ora inizia il percorso di confronto con la cittadinanza per approdare poi alla fase di approvazione. Abbiamo fatto quattro commissioni a porte chiuse, è stato un percorso molto partecipato. Vi annuncio già che faremo commissioni, sempre a porte chiuse, sulle osservazioni che perverranno, prima di presentarle pubblicamente. E’ un lavoro per la nostra comunità”.
Ha quindi concluso replicando sul tema della partecipazione: “Durante la fase di osservazioni discuteremo su cosa ci richiedono i cittadini. I temi della rigenerazione urbana, ricordo, sono nati così, da una manifestazione di interesse pubblicata dal comune che ha chiesto ai proprietari di aree private da rigenerare di farsi avanti. E’ stato un percorso non calato dall’alto ma partecipato, personalmente ho sempre creduto in questa modalità e come amministrazione continueremo a farlo. La fase di accesso agli atti si aprirà a fine agosto e durerà 30 giorni dopo di che ci saranno 30 giorni per le osservazioni, faccio anche io un appello alla partecipazione, dei cittadini e di tutti i consiglieri comunali”.

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