Lecco. Rinnovato il protocollo per contrastare l’evasione fiscale

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Comune di Lecco

L’intesa rinnovata tra Comune, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza

Grande attenzione anche alla qualità dei dati catastali

LECCO — Il Comune di Lecco, l’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Lecco e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno rinnovato e potenziato la loro collaborazione firmando un protocollo d’intesa con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e migliorare la gestione del territorio, soprattutto sotto il profilo catastale. Il rinnovo è stato approvato da un’apposita delibera di Giunta.

Il protocollo prevede un piano sistematico di scambio di dati e informazioni, grazie al quale il Comune potrà trasmettere segnalazioni qualificate relative a situazioni sospette o anomale, elaborate in base a percorsi di indagine concordati in appositi tavoli tecnici. A loro volta, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza garantiranno riscontri, valutazioni e feedback, ottimizzando così le attività di controllo e prevenzione.

Grande attenzione sarà rivolta anche alla qualità dei dati catastali. Il Comune di Lecco si impegna a segnalare incongruenze come intestazioni di immobili a persone decedute, fabbricati non dichiarati o unità immobiliari classificate in categorie provvisorie. L’Agenzia delle Entrate coordinerà e monitorerà la gestione di queste segnalazioni, migliorando l’allineamento tra situazione reale e banca dati.

Il protocollo stabilisce inoltre la costituzione di tavoli tecnici permanenti tra i firmatari, con il compito di definire filoni di indagine, monitorare i risultati, individuare azioni correttive e organizzare anche momenti di formazione congiunta. Tutto questo, ovviamente, nel pieno rispetto delle normative europee e italiane sulla privacy.

L’intesa avrà una durata triennale, rinnovabile, e si inserisce nel quadro delle politiche di legalità fiscale e sociale avviate dal Comune già nel 2022, puntando a una gestione più equa dei servizi e a contrastare efficacemente i fenomeni evasivi, anche per tutelare i cittadini onesti