Sono circa settanta per ora gli ucraini arrivati in provincia di Lecco, “tanti i bambini”
Le istituzioni preparano l’accoglienza. Una ventina gli alloggi messi a disposizione da privati.
LECCO – Sono una settantina, al momento, i profughi giunti dall’Ucraina in provincia di Lecco con l’inizio della guerra: lo ha fatto sapere il vicario del prefetto Laura Maria Motolese intervenendo alla conferenza stampa organizzata dal Distretto di Lecco per fare il punto sull’emergenza umanitaria che sta interessando anche l’area lecchese.
Numeri precari, raddoppiati nel fine settimana e destinati ad aumentare: “La situazione è fluida – conferma il prefetto vicario – le persone che hanno raggiunto il nostro territorio in questi giorni hanno dei contatti o dei familiari qui, dobbiamo dare atto della solidarietà che si sta muovendo spontanea da parte non solo degli stessi familiari ma anche di altri cittadini che si sono mobilitati per accompagnarli ed ospitarli”.
“Non siamo in grado di sapere che dimensioni avrà questa tragedia – ha aggiunto Motolese – abbiamo immaginato scenari differenti, predisposto un’apposita sezione sul sito della Prefettura dove poter attingere informazioni utili e abbiamo costruito un modello di flusso comunicativo tra la Prefettura, la Questura, il Distretto dei sindaco e ATS per quanto concerne la questione sanitaria legata al Covid”. Per i profughi ucraini è previsto che possano utilizzare i mezzi di trasporto in Italia, dove oggi vige obbligo di Green Pass, purché abbiano fatto almeno il tampone nelle ultime 48 ore.
“Sono già molti i bambini arrivati – aggiunge la referente della Prefettura – dovranno essere coinvolte anche le scuole affinché questi minori possano riprendere il percorso di istruzione. Anche in questo, le amministrazioni comunali e le associazioni di volontariato avranno sicuramente un ruolo”.
“Serve un’accoglienza più umana possibile”
Da Comuni e associazioni è già arrivata una risposta di “sistema” come del resto sperimentata di recente con la pandemia e i suoi riflessi, sanitari e sociali:
“Non abbiamo fatto in tempo ad uscire da un’emergenza e ne stiamo già affrontando una nuova – rimarca Guido Agostoni, presidente del Distretto dei sindaci di Lecco – In questo momento stanno arrivando soprattutto persone che già avevano parentele o conoscenze sul territorio ed è importante che segnalino il proprio arrivo in Questura per avviare le procedure previste. Ci aspettiamo poi un secondo flusso di persone che invece non hanno dei riferimenti nella nostra provincia e dobbiamo predisporre una risposta che sia la più adeguata nei loro confronti, ovvero un’accoglienza più umana possibile, in un momento in cui l’umanità sembra aver fatto molti passi indietro”.
Per questo è stata già avviata una ricerca di alloggi o stanze da poter mettere a disposizione dei profughi. Già una ventina sono gli immobili messi a disposizione dai cittadini (in fondo all’articolo i recapiti per poter segnale la propria disponibilità ad accogliere) sono invece sei le strutture ricettive (B&B e case vacanze) che hanno risposto all’appello.
“Si tratta di soluzioni temporanee, per arginare questa prima fase dove le persone rischierebbero di essere lasciate allo sbando, in attesa che il sistema istituzionale avvii i percorsi previsti come i SAI (sistema accoglienza integrazione)” spiega Ruggero Plebani del Distretto. Per gli alloggi verrà corrisposto un rimborso “a metà tra quello che è un gesto di solidarietà e la necessità per il privato di rientrare da quelli che sono i costi vivi dell’immobile” ha aggiunto Plebani.
Grande è stata la risposta della cittadinanza, prima alle raccolte umanitarie ed ora anche alle necessità sul territorio e che necessita ora di organizzazione per non essere vanificata.
Il sindaco: “Resteranno con noi per anni, servono progetti”
Sono ancora molte, infatti, le questioni da definire, per esempio il sostentamento alimentare delle famiglie che giungeranno sul territorio che non può essere lasciato ai soli parenti che li ospitano o al volontariato locale.
Questioni che il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, porrà nella teleconferenza prevista nel pomeriggio tra i sindaci dei capoluoghi e Regione che ha assunto i poteri di commissario all’emergenza: “C’è il tema dell’alloggio ma anche della scuola e degli asili, di come finanziare gli insegnanti di sostegno per questi ragazzi e le mense, c’è il tema della formazione professionale per gli adolescenti e dell’inserimento lavorativo degli adulti”.
“Dobbiamo pensare che queste persone con tutta probabilità vivranno nelle nostre comunità per diverso tempo – ha aggiunto il sindaco – se faranno ritorno nei loro paesi questo accadrà solo dopo la ricostruzione, probabilmente tra quattro o cinque anni, quindi pensare ad aiutarli nell’integrarsi da noi”.
Un fondo per l’emergenza
Un sostegno a queste iniziative potrà giungere da un fondo appositamente aperto dalla Fondazione Comunitaria per il Lecchese che finora ha raccolto 65 mila euro, di cui 50 mila stanziati dalla stessa fondazione e 15 mila dalla Banca della Valsassina.
“Un fattore importante sarà la flessibilità che avremo nell’intercettare i bisogni e queste risorse saranno preziose – ha rimarcato la presidente della fondazione, Maria Grazia Nasazzi – Arriveranno molte mamme e bambini, sarà fondamentale l’attenzione all’accoglienza ma anche il rispetto dei legami”.
LA RICERCA DI ALLOGGI
Modalità per la raccolta di disponibilità
I cittadini e i proprietari di strutture ricettive interessati a mettere a disposizione un immobile devono chiamare il numero dedicato e lasciare i propri dati e la descrizione dell’abitazione o inviare una mail. L’immobile deve avere i requisiti di legge di abitabilità ed essere immediatamente disponibile per l’accoglienza. Ecco i riferimenti:
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Ambito Distrettuale di Bellano – Comuni di Abbadia Lariana, Ballabio, Barzio, Bellano, Casargo, Cassina Valsassina, Colico, Cortenova, Crandola Valsassina, Cremeno, Dervio, Dorio, Esino Lario, Introbio, Lierna, Mandello del Lario, Margno, Moggio, Morterone, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Perledo, Premana, Primaluna, Sueglio, Taceno, Valvarrone, Varenna. Recapiti: Ufficio di Piano di Bellano – tel. 0341 911808 int. 1 in orari d’ufficio (venerdì solo al mattino) – udp.coordinatore@valsassina.it
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Ambito Distrettuale di Lecco – Comuni di Annone di Brianza, Bosisio Parini, Bulciago, Calolziocorte, Carenno, Castello di Brianza, Cesana Brianza, Civate, Colle Brianza, Costa Masnaga, Dolzago, Ello, Erve, Galbiate, Garbagnate Monastero, Garlate, Lecco, Malgrate, Molteno, Monte Marenzo, Nibionno, Oggiono, Olginate, Oliveto Lario, Pescate, Rogeno, Sirone, Suello, Valgreghentino, Valmadrera, Vercurago. Recapiti: Ufficio di Piano di Lecco – tel. 0341 481534 in orari d’ufficio (venerdì solo al mattino) – ufficiodipiano@comune.lecco.it
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Ambito Distrettuale di Merate – Comuni di Airuno, Barzago, Barzanò, Brivio, Calco, Casatenovo, Cassago Brianza, Cernusco Lombardone, Cremella, Imbersago, La Valletta Brianza, Lomagna, Merate, Missaglia, Montevecchia, Monticello Brianza, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno d’Adda, Robbiate, Santa Maria Hoè, Sirtori, Verderio e Viganò. Recapiti: Ufficio Casa d’Ambito – tel. 039/9165965 (dal lunedì al giovedì dalle 8:30 alle 12:30 oppure lasciare un messaggio in segreteria) – ufficiodipiano@retesalute.net
IL FONDO PER L’ACCOGLIENZA
Per sostenere i costi della prima fase di accoglienza, la Fondazione comunitaria del Lecchese ha attivato il Fondo “Lecco ospita l’Ucraina”. Le donazioni saranno finalizzate a sostenere le spese per l’ospitalità nei Comuni della provincia di Lecco, la fornitura di generi di prima necessità (cibo vestiario medicinali) e tutti gli interventi necessari per l’accoglienza dei cittadini Ucraini arrivati nei nostri Comuni.
Le donazioni si possono effettuare tramite bonifico bancario intestato alla Fondazione:
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Intesa Sanpaolo
IBAN: IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286
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Banca della Valsassina
IBAN:IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306
Causale: Lecco ospita l’Ucraina