L’associazione lecchese offre ogni giorno supporto alle vittime di violenza
Nei centri attivi sul territorio, da inizio 2022, risultano 82 le donne che si sono rivolte alla Onlus per ricevere sostegno psicologico, legale ed economico
LECCO – Ogni 25 novembre, in ogni paese e città italiana, almeno un’iniziativa contro la violenza sulle donne occupa strade, teatri, librerie, centri culturali. Un cambiamento notevole paragonato solo a quanto accadeva qualche anno fa se non fosse che, passata la ricorrenza, la vita spesso e volentieri continua a scorrere con le stesse regole di prima, e le donne continuano a essere vittime di maltrattamenti. Esistono però delle realtà in cui la Giornata contro la violenza sulle donne è tutti i giorni: una di queste è Telefono Donna Lecco, associazione nata nel 2010, ma già attiva negli anni ’90 su iniziativa di un gruppo di volontarie dell’UDI (Unione Donne Italiane), che si impegna ad accompagnare le donne passo passo in un percorso che le porti a liberarsi dalla violenza subita.
“Chi si reca nei nostri centri riceve vari tipi di supporto: psicologico, legale, economico – spiega Grazia Maria Brambilla, presidente dell’associazione -. Le operatrici seguono la donna a 360 gradi, anche se le modalità vengono definite in base al suo vissuto e a quelle che sono le sue richieste, che possono riguardare anche la ricerca di un lavoro e di un nuovo posto dove stare. Come procedere dipende unicamente dalla volontà della donna, non ci sostituiamo a lei nella direzione da prendere per uscire dal circolo della violenza”.
Telefono Donna è attiva sul territorio, oltre che nella sede di via Solferino, presso il consultorio di Lecco in via Tubi, a Calolziocorte e a Mandello, ultimo centro di supporto e accoglienza aperto nel 2019, anche se come spiegano dalla Onlus, è il meno utilizzato finora. “Questo non è necessariamente un segnale positivo: quando ci siamo accorte che la struttura era poco frequentata, ci siamo sorprese e domandate il perché. Dopo un’attenta analisi abbiamo constatato che a Mandello le donne entrano con difficoltà perché sono più riconoscibili, quindi anche chi risiede nella zona o in altri paesi del lago preferisce comunque recarsi nei centri di Lecco o di Calolzio, dove l’anonimato è maggiormente garantito in fase di accesso”.
Considerando tutte le strutture coinvolte, compresa la sede principale, da gennaio a ottobre 2022 sono 82 le donne che si sono rivolte a Telefono Donna Lecco, di cui 54 italiane e 28 straniere. Di queste, 34 hanno avuto consulenza psicologica e 38 consulenza legale. L’età media si aggira intorno ai 38-47 anni, anche se sono presenti donne di tutte le età. 36 risultano coniugate e 15 conviventi. Sempre sul totale, 79 riferiscono maltrattamento psicologico, 49 maltrattamento fisico e 32 maltrattamento economico: molte infatti fanno fatica a essere indipendenti dal partner violento sotto questo aspetto, avendo difficoltà a uscire di casa e a lasciarlo. In 25 invece hanno sporto denuncia, dichiarando vessazioni in atto da più anni.
L’impegno di Telefono Donna Lecco non si limita tuttavia a un supporto concreto delle donne: lavori di prevenzione in tal senso vengono fatti anche nelle scuole superiori di Lecco con il progetto ‘Esigo rispetto’. “Ci siamo rese conto che la violenza psicologica è pervasiva, e per sradicarla ci rapportiamo con i ragazzi sui temi di identità, violenza e valorizzazione della persona, per dare via a un cambiamento culturale nelle nuove generazioni – sottolinea la presidente -. I ragazzi di oggi sono fragili e a livello sociale subiscono molte influenze, omologandosi con gli altri coetanei anche nel perpetrare azioni violente per non rimanere esclusi. Alcuni provengono da contesti familiari difficili, e quando ci parlano avvertiamo tutto il senso di precarietà che hanno le loro esistenze: fanno fatica a progettare il futuro, non c’è un contesto sociale che li accoglie dandogli sicurezza. Per questo intendiamo portare avanti un lavoro di valorizzazione delle differenze, proponendo un modello di cultura in grado di farli sentire liberi. I conflitti esistono e sono normali, ma non devono mai sfociare in violenza e prevaricazione, bisogna imparare a gestirli nel modo giusto“.
La violenza sulle donne non interessa solo la Onlus lecchese: insieme a lei agiscono in concerto anche le altre istituzioni, su un vero e proprio tavolo territoriale in cui si muovono Comune, Magistratura, Questura, ATS, Ospedale, come ribadisce Brambilla: “In base alla situazione riscontrata a livello locale, decidiamo come muoverci e coordinare il sistema anti-violenza. Indubbiamente, per la garanzia di anonimato offerta, i consultori e gli sportello sono ancora gli strumenti prediletti dalle donne, che invece hanno paura a rivolgersi ai centri sociali per timore di vedersi portare via i figli, qualora li avessero, o alle forze dell’ordine. Tuttavia è necessario passare attraverso le istituzioni, soprattutto per ottenere specifici supporti o qualora si debbano attuare progetti più strutturati”.
Anche perché per dare una svolta al fenomeno della violenza sulle donne due sono le strade principali da seguire: una legislativa, per cui devono esserci leggi che puniscano chi agisce violenza e che tutelino chi ne è vittima, e una politica, legata al cambiamento culturale delle generazioni, percorso che la stessa associazione asseconda: “Ci vorrebbe una cultura a sostengo delle donne, anche da parte delle donne stesse. Spesso i maltrattamenti si consumano nell’indifferenza, c’è la tendenza a voltarsi dall’altra parte anche quando si notano rapporti non paritetici o situazioni al limite. Invece bisognerebbe imparare a non abbassare la guardia, e tutto il contesto sociale dovrebbe mobilitarsi nell’aiutare la donna a uscire dalla violenza. A ogni donna, almeno una volta nella vita, è capitato di conoscere un manipolatore camuffato da uomo sensibile”.
Tra le iniziative promosse in questi giorni da Telefono Donna Lecco, due serate al Cineteatro Invito di Lecco con gli spettacoli ‘Una donna promettente’ questa sera, venerdì 25 novembre alle 20.45, e ‘La vita che verrà’ venerdì 2 dicembre sempre alle 20.45. Questa domenica 27 novembre invece avrà luogo la camminata ‘Women in Run’, il cui ricavato dell’iniziativa andrà proprio a Telefono Donna Lecco. In tutte queste occasioni sarà possibile ritirare con il lascito di un’offerta l’agenda ‘Agendo 2023’, ideata dall’assessorato Pari Opportunità di Lecco. I fondi raccolti saranno devoluti al fondo Zanetti per la tutela delle donne maltrattate.