La passeggiata del parco colichese da oggi porta il nome dell’agente scomparso nel 2017
Un esempio di coraggio, professionalità, sacrificio e soprattutto di senso del dovere
COLICO – Spirito di sacrificio, coraggio e senso del dovere: c’è tutto questo nella targa inaugurata questo pomeriggio a Colico per onorare Francesco Pischedda, assistente della Polizia di Stato e medaglia d’oro al valor civile, morto precipitando da un cavalcavia sulla statale SS36 il 2 febbraio 2017 mentre inseguiva a piedi un malvivente in fuga, che aveva appena abbandonato un’autovettura rubata.
Sotto il caldo sole autunnale che accarezza il Parco Cariboni, la cui passeggiata è stata intitolata proprio all’agente, una cerimonia coincisa ma carica di significato ha voluto rendere vivido ancora una volta nella memoria delle autorità, degli alunni dell’Istituto Galilei di Colico e dei civili presenti il gesto di coraggio compiuto da Pischedda.
E non è un caso che la scelta di collocare l’onorificenza sia caduta proprio sull’area verde Cariboni, rinata nell’ultimo anno e diventata un punto di riferimento per la cittadinanza proprio come l’operato di Pischedda: “Poco più di un anno fa l’intera area è stata strappata al degrado urbano e si è convertita in un luogo di incontro e di socialità, oltre che di crescita per il paese. Mi auguro che chiunque passi lungo questa via incroci la targa e si interroghi su chi fosse Francesco: un esempio di volontà, professionalità, determinazione e passione“, ha sottolineato il sindaco di Colico Monica Gilardi.
Si è riallacciato con quanto espresso dal primo cittadino il questore della Provincia di Lecco Ottavio Aragona, mettendo in evidenza come la targa che da lì a breve sarà inaugurata potrà contribuire a rafforzare il legame tra la comunità, colichese ma non solo, e la Polizia di Stato: “Intitolazioni come quella di oggi contribuiscono a consolidare lo spirito di servizio che tutti i giorni donne e uomini della Polizia adempiono. Spero che Francesco, vedendo com’è diventato e come diventerà questo parco, possa sorridere”.
Presente in prima fila alla cerimonia anche i familiari dell’agente di Polizia, tra i quali è intervenuta la madre, Diana Mirabella, rivolgendo parole di riconoscenza alle forze dell’ordine e ai giovani alunni partecipanti, che hanno tenuto in mostra per tutta la durata della commemorazione cartelloni pieni di messaggi dedicati a Pischedda, definendolo in uno di questi un ‘eroe senza mantello’: “Ringrazio la Polizia di Stato per tutto quello che fa e ha fatto in questi anni per la memoria di mio figlio, e ringrazio anche gli alunni presenti: continuate a ricordare Francesco nel tempo”.
Ultimo a pronunciarsi il capo della Polizia, direttore generale della Pubblica Sicurezza e prefetto Lamberto Giannini che, oltre a rimarcare l’importanza del ricordo, ha voluto dedicare un messaggio alla famiglia di Francesco e ai ragazzi presenti:
“Noi della Polizia abbiamo un culto per i nostri agenti caduti mentre compivano il loro dovere. Quello del poliziotto è un lavoro complicato: non è facile in certi momenti prendere la decisione giusta e dare tutto fino all’ultimo. Francesco l’ha fatto, ed è bello quando c’è la sensibilità da parte della cittadinanza di intitolare e ricordare un luogo, perché significa continuare a far rivivere la memoria di chi non c’è più e permettere di dedicargli un pensiero. Nei momenti difficili fa bene sapere che c’è qualcuno che fa il proprio dovere, e qui mi rivolgo ai ragazzi: se vedete una persona in divisa avvicinatevi con fiducia e sappiate che può darvi una mano. Infine un pensiero ai familiari di Francesco: per qualunque cosa noi ci siamo, perché la Polizia è come una seconda famiglia, che accompagna i suoi membri per tutta la vita e anche oltre. Grazie a tutti per questa bellissima giornata di ricordo e rinnovamento, augurandoci che tutti facciano sempre il proprio dovere“.
Conclusi gli interventi istituzionali, la toccante scopertura e benedizione della targa, a cui è seguito il silenzio militare e l’esibizione canora degli studenti dell’Istituto Galilei. A essere intonato per primo l’inno della scuola, a cui si è succeduto l’inno di Mameli accompagnato dalle melodie della banda musicale.
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