Dervio, chiuso il campo da beach volley: “La sicurezza prima di tutto”

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campo da beach volley dervio

La vicenda riassunta dal sindaco Cassinelli che replica alle polemiche

“Non si può ignorare un verbale della Polizia Locale”

DERVIO – Polemica sul campo da beach volley allestito a Dervio da un gruppo di cittadini e chiuso dopo l’intervento della Polizia locale. A chiarire la posizione dell’Amministrazione comunale è il sindaco Stefano Cassinelli, che interviene “di fronte all’ennesima polemica strumentale” e ricostruisce i fatti, supportati dai verbali ufficiali.

Ma facciamo un passo indietro. Il 15 agosto la Polizia locale ha emesso un verbale di diffida in cui si legge che “il campo è realizzato in sfregio a ogni più elementare prassi e normativa sulla sicurezza degli atleti e della messa in opera, anche se solo temporanea, di un impianto sportivo (spigoli vivi, assenza totale di vie di fuga, muri e cordoli a ridosso del campo senza alcuna protezione), rappresentando un immediato e concreto pericolo per l’incolumità dei frequentatori”.

“Quando un organo di Polizia emette un verbale – sottolinea Cassinelli – e i realizzatori del campo non rispettano quanto ordinato per dieci giorni, l’Amministrazione non può far finta di nulla. Sorprende che una parte politica come il gruppo di minoranza, che spesso invoca il rispetto delle regole, questa volta ritenga che non vadano applicate”.

Il sindaco entra nel dettaglio, ricordando che la richiesta di realizzare il campo era arrivata il 23 luglio, con la pretesa di avere autorizzazione entro il 25. “Il Comune – spiega – si è mosso velocemente riconoscendo il valore sociale dell’iniziativa, concedendo l’uso gratuito dell’area. Ma questo non significava avere titolo per realizzare strutture pericolose o senza rispettare le autorizzazioni previste dalla legge, anche paesaggistiche”.

campo da beach volley dervioLa Polizia locale è poi intervenuta in occasione dell’organizzazione di un torneo con somministrazione di cibi e bevande, “anche qui senza alcuna richiesta presentata come invece la normativa prevede” ricorda Cassinelli. Nel sopralluogo sono emerse irregolarità e, soprattutto, “pericoli per l’incolumità dei ragazzi”.

“La diffida della Polizia locale disponeva che l’uso del campo fosse interdetto immediatamente. Sarebbe bastato togliere la rete e mettere due nastri. Invece sono passati dieci giorni senza che nulla fosse fatto”. Il 24 agosto, constatato che la diffida non era stata rispettata, il sindaco ha firmato l’ordinanza di interdizione.

Nella relazione del 15 agosto si legge inoltre che “i proprietari del terreno, Parrocchia e Comune, si sono dissociati dall’iniziativa”. Cassinelli spiega: “L’autorizzazione era solo all’uso gratuito dell’area. In caso di incidente, Parrocchia e Comune sarebbero stati chiamati a rispondere dei danni. L’impegno dei promotori a sollevarci da ogni responsabilità non ha valore legale”.

Il sindaco ribadisce che la vicenda è chiara: “Questi sono i fatti, documenti alla mano. Se il gruppo di minoranza ritiene che l’incolumità pubblica, le norme paesaggistiche ed edilizie non debbano essere rispettate da qualcuno, ce lo spieghi. Ma i riferimenti ad altre vicende sono fuori luogo e inesatti. Qui la questione è una sola: il campo da beach volley”.

E conclude: “La pericolosità del campo è stata accertata dalla Polizia locale, ma era evidente a chiunque. Dopo di che, se qualcuno vuole fare polemica contro il Comune è libero di farlo, ma la verità oggettiva e documentale resta visibile e incontrovertibile”.