La visita guidata si è tenuta domenica scorsa
Il giardino dei Giusti è nato su ispirazione del mausoleo di Yad Vashem a Gerusalemme per commemorare chi ha rischiato la vita per salvare gli ebrei perseguitati dal regime nazista
OSNAGO – Con Progetto Osnago al giardino dei Giusti di Milano. Oltre trenta persone hanno preso parte domenica scorsa, in occasione della Giornata della Memoria, alla visita guidata alla struttura milanese, nata nel 1999 su ispirazione del Mausoleo di Yad Vashem a Gerusalemme, nato per commemorare i Giusti tra le nazioni, persone che hanno rischiato la loro vita per aiutare e salvare degli ebrei perseguitati dal regime nazista.
Il termine Giusto è tratto dal passo del Talmud che afferma “chi salva una vita salva il mondo intero” per cui Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide) è nata nel 1999 a Milano con l’intento di estendere il concetto dalla memoria della Shoah a quella di tutti i genocidi e crimini contro l’umanità. Ha scritto Gabriele Nissim storico e autore di libri sui Giusti «Si diventa maturi quando si includono le sofferenze degli altri nella nostra memoria».
I Giusti non sono né santi né eroi, ma persone comuni che a un certo punto della loro vita, di fronte a ingiustizie e persecuzioni, sono stati capaci di andare con coraggio in soccorso dei sofferenti e di interrompere così la catena del male.
Non esisterà mai una tipologia esaustiva degli uomini Giusti, perché nel corso della storia e in ogni contesto appaiono sempre figure nuove, capaci con la loro coscienza e la loro capacità di giudizio di anticipare il corso degli avvenimenti.
I Giusti salvano, accolgono, testimoniano, ed esprimono la propria umanità nel soccorso a un altro essere umano. Raccontare le loro storie è un modo per ricordare a ciascuno che ci si può sempre mettere in gioco e intervenire in difesa di un diritto fondamentale.
Durante la visita è stata ricordata – su segnalazione di una cittadina osnaghese sua parente – anche la figura di Lazzaro Massimo De Castiglioni, generale dell’esercito italiano che impose al governo di Vichy la sospensione delle retate contro gli ebrei francesi e stranieri in Val d’Isere.
Recentemente Liliana Segre ha affermato sconfortata: “Fra qualche anno della Shoah ci sarà una riga nei libri di storia, e poi nemmeno quella”. La Giornata della Memoria vissuta come ricordo non solo della della Shoah ma di tutti i genocidi potrebbe servire a evitare l’oblio su fatti che non dobbiamo e non vogliamo dimenticare.