La lettera aperta dei primari dell’Ospedale Mandic
“Non chiudiamo, anzi, andiamo avanti con rinnovato entusiasmo”
MERATE – “Dottore, l’ospedale chiuderà? Dottore, continuerete ancora a curarmi bene in questo reparto?”
Perché questo refrain continuo nelle parole dei pazienti? Negli ultimi anni a Merate c’è stata una polemica continua, alimentata dal legittimo timore di perdere un bene essenziale, il nostro ospedale, per delle mancanze vere o presunte, con un’unica conseguenza per tutti: la difficoltà a lavorare in un clima di sfiducia.
Per molti di noi che lavorano da anni in questo ospedale, come per altri per cui l’avventura di operare qui è recente, una cosa è chiara: il San Leopoldo Mandic è in qualche modo la nostra casa. Sappiamo bene che questo ospedale ha dei limiti, comuni a tante altre strutture pubbliche in un periodo di risorse limitate. Eppure, vediamo in noi e nei nostri colleghi una passione e una dedizione che non è facile trovare altrove. Possiamo curare bene, lo facciamo senza presunzione, ma con l’orgoglio di offrire uno standard di cure paragonabile ai migliori nosocomi del nostro Servizio Sanitario Nazionale, adeguato alle necessità dei nostri pazienti e proporzionato alle caratteristiche del nostro ospedale.
Per fare un esempio, oggi in alcune sale operatorie della Lombardia si possono trovare anche i robot, ma la chirurgia laparoscopica mini-invasiva offerta negli ultimi vent’anni a Merate ha abbondantemente superato il livello qualitativo della maggior parte degli ospedali di vertice e si è confrontata anche nella ricerca (Highlow Trial, Annals of Surgery 2019) con i leader internazionali del settore.
Il nostro Ospedale dispone, oltre a rilevanti competenze specialistiche, anche di una dotazione tecnologica d’avanguardia come le sale operatorie integrate e funzionali, la TAC, la RMN, il Mammografo e gli ecografi di recente installazione ed altamente performanti.
All’ospedale di Merate sono nate le cure palliative e le cure per la fragilità complessa ed avanzata sviluppatesi successivamente anche presso l’ospedale di Lecco attraverso il Dipartimento della fragilità (DIFRA). Le cure e l’assistenza geriatrica, riabilitativa, palliativa erogate dal DIFRA, oltre ad essere particolarmente apprezzate dai malati e dalle loro famiglie, rappresentano un riconosciuto modello di riferimento scientifico e professionale sia a livello ministeriale che regionale.
L’ospedale di Merate è cresciuto nel tempo, si è recentemente ulteriormente qualificato anche con l’arrivo di una Pneumologia, dove lavorano medici ed infermieri di riconosciuta competenza, che hanno arricchito le professionalità già presenti nel presidio.
Non ci tiriamo indietro dalle nostre responsabilità, dobbiamo tener desta l’attenzione dei nostri Amministratori sulla possibilità di investire sulle professionalità che ci sono, sulle tecnologie e sulle risorse necessarie, ma abbiamo bisogno di vedere fiducia in quello che facciamo, sapendo che possiamo lavorare bene, integrati nella nostra azienda e collaborando con l’Ospedale Manzoni di Lecco quando necessario.
Percepire che i pazienti scelgono di venire a farsi curare al San Leopoldo Mandic ci motiva e contribuisce alla nostra crescita professionale e strutturale.
Le informazioni distorte, le notizie infondate e, ancor peggio, le polemiche inutili producono, invece, sfiducia nei malati e rassegnazione negli operatori, finendo per distruggere un valore grande per tutto il territorio: il nostro ospedale.
Per questo affermiamo con consapevolezza che non chiudiamo e non chiuderemo, ma anzi continueremo ad impegnarci con rinnovato entusiasmo con le risorse già preziose che abbiamo a disposizione.
Stefano Maggiolini
Stefano Crespi
Rodolfo Milani Capialbi
Marco Rataggi
Giovanni Buonocore
Gianlorenzo Scaccabarozzi
Fabio Lombardi
Lorenzo Lorusso
Maddalena Satta
Gregorio Del Boca
Francesco Morandi
Andrea Costanzi
Silvio Zanola