La Prefettura ha autorizzato la deroga per intitolare a don Adriano Ferrario la via dell’asilo di Sartirana
L’intenzione è quella di organizzare la cerimonia in occasione della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo
MERATE – Via libera della Prefettura di Lecco all’intitolazione a don Adriano Ferrario, indimenticato parroco di Sartirana scomparso lo scorso dicembre all’età di 83 anni, della via davanti alla scuola materna della frazione.
Gli uffici di Corso Promessi Sposi hanno infatti autorizzato l’amministrazione comunale a procedere in deroga alle normative che vietano di poter intitolare spazi pubblici e vie a persone scomparse da meno di dieci anni.
Conscio della grande impronta lasciata dal sacerdote in tutta la città e soprattutto a Sartirana il sindaco Massimo Panzeri si era fatto portavoce delle istanze giunte dai sartiranesi e aveva deliberato in Giunta di intitolare la strada davanti alla scuola materna comunale che collega via Papa Giovanni XXIII a via del Carreggio a don Adriano. Una decisione che attendeva solo il via libera della Prefettura prima di diventare operativa. Si tratta ora di posare il cartello e prevedere la cerimonia di intitolazione.
L’obiettivo è quello di riuscire a organizzare il tutto in occasione della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo in programma dal 29 giugno a lunedì 3 luglio con il gran finale con i fuochi artificiali in modo da rendere ancora più significativa e ricca di valore la prima festa patronale senza don Adriano.
Nato a Lonate Pozzolo nel 1939, ordinato sacerdote nel 1963, don Adriano era arrivato a prestare servizio nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo nel 1977, restando alla guida della comunità fino al 2017, anno in cui si era ritirato a vita privata a Villa Cedri, decidendo comunque di restare vicino alla sua Sartirana.
Impossibile non legare il suo nome all’intervento di realizzazione della nuova chiesa, il cui progetto venne affidato all’architetto Mario Botta. Uomo schivo e riservato, era riuscito a instaurare un buon rapporto con tutti i parrocchiani, lasciando un segno indelebile di fede, perseveranza e bontà.