Si è chiusa oggi la manifestazione di interesse promossa dal Comune per sondare l’interesse del mercato sociale per l’immobile
Il sindaco: “C’è interesse per l’immobile da parte degli operatori”. Si fa più vicina l’acquisizione del bene da parte del Comune
OSNAGO – Sono ben sette le manifestazioni di interesse protocollate in Comune per l’utilizzo del bene confiscato alla criminalità organizzata. Si tratta di un appartamento, dotato di garage e giardino, situato in via delle Robinie, nel quartiere residenziale delle Marasche. L’immobile è stato confiscato dallo Stato al termine di un procedimento giudiziario che ha visto imputate delle famiglie riconducibili alla malavita ed è ora di proprietà dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).
“Prima di acquisirlo come Comune abbiamo voluto percorrere la strada della manifestazione di interesse per capire se c’era una domanda sociale su questo immobile inserito in un contesto residenziale e che dovrà essere oggetto inevitabilmente di un intervento di ristrutturazione” ha spiegato il sindaco Paolo Brivio, che settimana scorsa ha affrontato l’argomento anche durante la consulta servizi sociali e sicurezza. Alle cinque domande protocollate fino al 24 marzo, se ne sono aggiunte altre due entro oggi, 31 marzo, termine ultimo per la presentazione, portando il numero complessivo a 7. “Un ottimo risultato” ammette il sindaco che, seppur non sbilanciandosi del tutto, lascia intravedere come sia praticamente in discesa la strada per l’acquisizione del bene confiscato da parte del Comune per procedere poi a un bando di assegnazione attraverso un progetto di partneriato con un operatore del terzo settore.
“La manifestazione di interesse non è vincolante per la partecipazione al bando, ma ci lascia tranquilli circa l’appetibilità della struttura”. Di fronte alle domande sugli indugi dell’amministrazione comunale a rilevare l’immobile sottolineati dal consigliere di minoranza Marco Riva in consulta, il sindaco aveva risposto rimarcando gli importanti lavori di ristrutturazione (tali da scoraggiare l’altro ente dell’amministrazione pubblica che si era presentata al sopralluogo promosso dall’agenzia Anbsc) da effettuare all’interno della casa, lasciata libera circa un anno fa. Un problema, quello economico, che non sarebbe comunque prioritario visto che il Comune potrebbe partecipare a un bando regionale chiedendo la compartecipazione alle spese (da un primo sopralluogo sembrano da rifare gli impianti e gli infissi) fino a 150mila euro.
A preoccupare o meglio a suggerire un’attenzione maggiore sul destino dello stabile è il particolare contesto residenziale dell’appartamento, situato in una villetta bifamiliare, in una via chiusa e priva di parcheggi sulla strada. “E’ evidente che non possiamo muoverci come un elefante in una cristalleria e bisogna quindi ben capire che progetti vengono portati avanti” aveva quindi concluso il primo cittadino, motivando quindi la scelta di procedere con la manifestazione di interessi per sondare il terreno.
Il capogruppo di maggioranza Federico Dusi aveva comunque evidenziato l’importanza dell’acquisizione del bene da destinare a progetti sociali, come ad esempio il Dopo di noi, parlando di un passaggio culturale importante nel segno del contrasto alla criminalità organizzata.
La presentazione di ben 7 manifestazioni di interesse, corredate da una breve descrizione della propria idea, a cui dovrà fare seguito un progetto, lascia comunque ben sperare circa il prosecuzione del progetto di acquisizione da parte del Comune dell’immobile e con la successiva pubblicazione di un bando con indicati i criteri per l’aggiudicazione.