Nastri rossi e incontri intercomunali: Rogeno rinnova il suo impegno nella Giornata contro la violenza sulle donne
ROGENO – A Rogeno, il rosso della “panchina contro la violenza” torna a parlare alla cittadinanza. Anche quest’anno l’Amministrazione comunale ha rinnovato il proprio impegno in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, attraverso una serie di iniziative volte a sensibilizzare sul tema e a ricordare le vittime di femminicidio.
Al centro dell’attenzione, la “panchina rossa” inaugurata lo scorso anno lungo viale Piave, un simbolo ben visibile e carico di significato. Nella giornata del 25 novembre, i nastri rossi apposti sulla panchina e in vari punti del paese hanno reso ancora più evidente il messaggio: un invito a riflettere e a dire “no” alla violenza di genere.
La frase incisa sulla targa della panchina è un monito che risuona forte: “La violenza non è mai amore – In memoria di tutte le donne morte per mano violenta di chi diceva di amarle, perché le loro storie non affondino nel silenzio ma risveglino le coscienze e civiltà”. Parole che vogliono scuotere e risvegliare le coscienze, ricordando che ogni vittima merita giustizia e che il silenzio è complice.
L’impegno di Rogeno è andato oltre i confini comunali, con l’adesione a un’importante serata organizzata il 22 novembre ad Annone di Brianza dal gruppo intercomunale cultura. L’incontro, dal titolo “Violenza di genere: principi, prevenzione, repressione”, ha visto la partecipazione di ospiti autorevoli. Tra loro Claudia Pecorella, docente di diritto penale all’Università Milano-Bicocca; Cristina Carelli, psicologa e coordinatrice del CADMI, e Francesca Vitale, magistrato e presidente della sezione penale della Corte d’Appello di Milano.
L’evento si è tenuto nella splendida cornice della villa Antico Borgo di Annone, riunendo i Comuni di Annone di Brianza, Dolzago, Ello, Castello di Brianza, Molteno, Cesana Brianza, Colle Brianza, Garbagnate Monastero, Sirone e Rogeno in un’iniziativa condivisa per rafforzare la consapevolezza collettiva e contrastare la violenza di genere.
Un segnale chiaro, che ribadisce l’importanza della memoria e dell’impegno continuo per un cambiamento culturale necessario.