Da Varenna a Colico, ecco quali sono le falesie più spettacolari
Il connubio montagna e lago che affascina gli amanti dell’arrampicata
LAGO – Placca di Varenna, Costiera Morgana, Fiumelatte, Sass Negher: sono alcune delle falesie sulla sponda orientale dal Lago di Como ‘affacciate’ proprio sull’acqua. Se già chi arrampica ha la fortuna di godere di un panorama privilegiato, dall’alto, in questi luoghi lo spettacolo è doppio: da un lato quello dell’ambiente montano, tipico della falesia, e dall’altro quello del lago, le cui acque fanno da ‘sfondo’. Un connubio che rende questi posti molto amati e frequentati, soprattutto nella bella stagione.
Tante le proposte e le varietà di itinerari: abbiamo selezionato le principali falesie che si incontrano da Varenna fino a Colico. Ognuna di esse ha una propria caratteristica e, soprattutto una propria storia: è il caso della nota falesia di Sass Negher, sul lago di Piona, scoperta negli anni ’70 da Ivan Guerini e diventata negli ultimi 15 anni uno dei siti di arrampicata più apprezzati nel lecchese, e non solo.
Vediamo di vedere allora quali sono le falesie più belle dove arrampicare a filo d’acqua, partendo da Varenna:
Placca di Varenna (Perledo)
Chiamata anche Placca dei Ghez (ramarri in dialetto), offre 12 tiri di difficoltà compresa tra il 4c e il 6a+. La storia di questa placconata di roccia calcarea e compatta comincia a fine anni 80 con le prime vie di Marco Galli e dei fratelli Robelli. La falesia è stata riattrezzata dalla Guida Alpina Enzo Nogara. Per accedere, da Perledo, in prossimità della prima galleria che dal paese conducono a Bellano scendere verso il lago attraverso un sentiero sulla sinistra all’ingresso della galleria. Se il lago è alto, alcune partenze dei tiri sono proprio a pelo d’acqua.
Falesia di Morcate (o Costiera Morgana)
Magnifica falesia a picco sul lago scoperta nel 1981 dalla Guida Alpina Andrea Savonitto (Il Gigante) e da Luca Mozzati. Si trova tra Varenna e Bellano, in prossimità della galleria di Morcate a Perledo: per accedervi occorre uscire dalla prima finestra del tunnel verso il lago e seguire il percorso attrezzato. Le vie della falesia partono a pelo d’acqua (le corde possono bagnarsi!) e offrono una varietà di difficoltà, dal 4 al 7°
Fiumelatte
Le guide e gli addetti ai lavori definiscono questa falesia “molto interessante”. Pur non trovandosi propriamente “a pelo d’acqua” come le due precedenti (si erge infatti nei boschi sopra il paese di Fiumelatte), questo sito di arrampicata offre un panorama spettacolare. E’ composto da due fasce di calcare grigio e bianco, a fianco del monte Fopp. Il primo a salirle fu Ivan Guerini, successivamente la falesia fu attrezzata da Lele Gerli e Matteo Maternini tra il ’96 e il ’97: oggi offre una quarantina di tiri, molto tecnici, ed è nel complesso poco frequentata, forse anche per via del lungo avvicinamento (un’ora circa).
Falesie di Dervio (o Falesia della Maliga)
Falesia ubicata nella zona denominata “Sedeia” (Lavatoio) e raggiungibile attraverso diversi itinerari, è nata sul finire degli anni ’80 come palestra di allenamento per i volontari del Soccorso Alpino sezione di Dervio. E’ stata poi attrezzata anche grazie al contributo del Cai di Dervio. Tra le vie più interessanti c’è sicuramente lo Spigolo dei Piccioni, aperta nel 1986: un itinerario di 4 tiri che si sviluppa sul lato sinistro della struttura.
Sass Negher
Bellissima e frequentata falesia granitica sospesa sulla baia del laghetto di Piona e dominata dal Pizzo Legnone. La parete venne per la prima volta utilizzata per arrampicare negli anni ’70 da Ivan Guerini ma le sue vie di fatto rimasero ‘abbandonate’ fino alla fine degli anni ’90 quando le guide Alpine Andrea Savonitto e Giovanni Poli iniziarono a ripulire i settori più promettenti, aprendo le vie, anche con l’aiuto del Cai di Colico che finanziò parte del materiale. Oggi la falesia è composta da diversi settori con tiri accessibili dal 4 al 6a. Per accedervi da Olgiasca si segue l’ex strada militare sopra il paese e si parcheggia in prossimità di alcune villette. Da qui parte un comodo e splendido sentiero sulla dorsale di Piona (n.7) che permette di raggiungere la palestra di roccia in soli 15 minuti.
A queste principali falesie aggiungiamo Lagoland e la Falesia del Mago. Si tratta di due falesie minori ma pur sempre frequentate, che offrono piacevoli tiri di difficoltà tutto sommato accessibili. Ideali per il post lavoro, soprattutto d’inverno vista l’esposizione che d’estate le rende troppo calde.
La prima, Lagoland, è piccola e molto panoramica, in prossimità di Lierna. Venendo da parcheggiare l’auto all’altezza di Varenna in uno slargo a sinistra prima di una galleria in corrispondenza di un grande cipresso. Attraversare la strada e salire sui gradini che portano sopra la galleria. Da qui in 5 minuti seguendo il sentiero che sale nel bosco si giunge alla base della falesia, caratterizzata da tiri lunghi ma divertenti.
La seconda, Falesia del Mago, si trova a Piona. Per raggiungerla da Lecco, all’uscita per Piona allo stop girare a sinistra e dopo circa 200 metri, oltrepassato il ponte della ferrovia, ancora a sinistra e parcheggiare presso la falesia che si raggiunge in pochissimo tempo. 11 tiri, difficoltà 5c/7b.