LECCO – Un primo tempo grintoso, conclusosi con il vantaggio di una rete, aveva acceso le speranze dei tifosi, ma nel secondo tempo la Pro Patria ha approfittato del calo bluceleste e, complice un arbitraggio generoso, ha ripreso in mano le redini della partita portando a casa la vittoria. Nella sala stampa del Rigamonti Ceppi, mister Alberto Bertolini non cela il suo rammarico per questa sconfitta.
“L’atteggiamento di oggi è stato quello giusto – analizza il tecnico – molto meglio rispetto a domenica scorsa e, nonostante la stanchezza fisica, abbiamo fatto un buon primo tempo. Abbiamo perso, però, anche se credo non meritassimo la sconfitta, a me sta bene perdere quando ce lo meritiamo, ma così…”.
Bertolini, poi, parla della terna arbitrale a suo dire (ed effettivamente la direzione del gioco non gli dà torto) soggetta a una “sudditanza psicologica”: “Nel secondo tempo Pro Patria è cresciuta e noi anche dal punto di vista tecnico abbiamo fatto fatica, ma nonostante tutto ci stavamo difendendo bene. Nel primo gol è stato l’attaccante a superare il nostro difensore, un normale discorso individuale, ma sul loro secondo gol mi è stato detto che c’era un fuorigioco di due metri, Se fosse stato il Lecco dell’anno scorso lo avrebbe concesso, ma chi arriva qui ad arbitrare vede che non c’è una società dietro e ha una sudditanza psicologica, purtroppo noi ora dobbiamo lottare anche contro queste cose”.
Nonostante la delusione per la mancata vittoria, il tecnico bluceleste guarda avanti: “Ora affronteremo partite decisive, con squadre che sulla carta sono tutte più forti di noi, sappiamo che dobbiamo raschiare il fondo del barile, dare il massimo per poter arrivare al pari degli altri. Incontreremo difficoltà, ma se metteremo in campo l’atteggiamento che abbiamo avuto oggi potremo farcela”.
A prendere parola, infine, è Mattia Malvestiti, autore della rete bluceleste: “Oggi per me è una gioia a metà, ma almeno abbiamo capito chi siamo e cosa possiamo fare. Abbiamo giocato un bel primo tempo, poi, purtroppo, siamo calati fisicamente, non siamo abituati a giocare due partite vicine, ma adesso dobbiamo imparare a tener duro e soffrire. Il gol lo dedico a tutti quelli che mi sono stati vicini e a me stesso che non ho mai mollato”.