LECCO – E’ un Fiorenzo Roncari riflessivo e soddisfatto quello che si presenta in sala stampa dopo la vittoria sul Voghera. Non è stato facile, soprattutto nel primo tempo, ma, forse proprio per questo, la gioia finale è maggiore. Roncari parte dalle difficoltà del primo tempo: “Nei primi 25 minuti abbiamo avuto in mano la partita, poi abbiamo sbagliato qualche posizione e siamo andati in difficoltà. Non dimentichiamo che loro sono una squadra molto forte ed è normale concedere qualcosa. Credo che la squadra abbia giocato bene., soprattutto nel secondo tempo, dove abbiamo alzato sensibilmente i ritmi”.
Il valore di questo successo va al di là dei 3 punti conquistati. “Aspettavamo questa partita come la prova del 9. Dal punto di vista dello stimolo futuro ci darà tanto. Anche un pareggio fatto bene, ci avrebbe tenuto a distanza e non ci avrebbe dato la convinzione di potercela fare. Considerando che abbiamo giocato con due centrali di emergenza, abbiamo fatto bene. Gritti ci sta dando tanto, Rota ha dato carattere alla squadra da dietro: sono molto contento. Sono contento per Castagna e per Sarao: gli è mancato solo il go. Sono contento anche per Martin. Guardiamo a mercoledì con fiducia”.
Manca solo il ritorno di Mario Chessa ai livelli ai quali ci aveva abituati: “Per noi è prezioso perché dal punto di vista tecnico è in grado di fare la giocata per sparigliare la partita. Sta attraversando un momento non troppo felice, ma a lui faccio fatica a rinunciare”.
Il tecnico bluceleste torna sugli errori e sui margini di miglioramento della sua squadra: “Con i 3 di metà campo ci eravamo sbilanciati troppo, non lavoravamo più in diagonale, non siamo stati bene in campo e questo ci ha impedito di giocare. Il loro 2 si alzava molto, non riuscivamo a venir fuori. Questo è stato l’errore più grosso che abbiamo fatto. Non possiamo essere perfetti, ma dobbiamo migliorare tanto, perché ci sta anche di prendere gol in queste fasi”.
Grandi con le grandi, piccoli con le piccole?
“I risultati dicono questo… Purtroppo, in riferimento a domenica scorsa, è andata così. Il Darfo non può essere considerato una piccola: ha fatto tribolare anche il Voghera. Domenica scorsa abbiamo buttato via un tempo intero. Diciamo che non siamo piccoli con le piccole, ma un po’ meno grandi. La nostra caratteristica è che dobbiamo temere i ritmi alti. Se abbassiamo i ritmi e ci adattiamo all’avversario, perdiamo tutte le nostre geometrie e la disciplina tattica. Abbiamo bisogno di stare in partita. Rispetto a domenica scorsa, nella ripresa, le punte hanno dettato i tempi alla squadra”.
E’ già tempo di affrontare un’altra grande: mercoledì si va a Crema per sfidare la Pergolettese, a +10 sul Lecco. “A Crema si va per vincere, anche giocando male al 90′, se serve”. Rudi sarà recuperato? “Vediamo. Stanotte ha avuto un altro attacco febbrile a 39. Non mi fascio la testa, ma chi non c’è, non serve”. Al limite, c’è Redaelli: “E’ stato eccellente”, conclude Roncari.
A Manuel Sarao è mancato solo il gol, ma sa di aver fatto una buona prestazione. “L’importante è vincere, i gol arriveranno. Martin mi ha ringraziato per l’assist sul secondo gol”. Sarao ha anche procurato il rigore che ha sbloccato la partita. “Il rigore è netto, ma lui (il portiere, ndr) ha sbagliato a uscire: se non esce, vado sulla bandierina… Meno male, anche per l’inizio della settimana che ci aspetta”.
L’intesa con Castagna sta crescendo: “Oggi abbiamo giocato con Mario dietro e sembra andare meglio così. A 3 faccio più fatica, mi adatto un po’, ma non è il mio ruolo prediletto”. Sarao tiene a sottolineare un aspetto importante: “Le partite per noi durano 100 minuti. Da quando sono arrivato, non abbiamo mai perso. Questa squadra sa soffrire e al momento giusto, sa far gol. Oggi eravamo giovanissimi in campo e forse abbiamo pagato un po’ all’inizio. Forse soffriamo più la trasferta che le piccole in sé. Quando hai uno stadio così, con questo pubblico, fuori senti la differenza. La sentiamo anche tra primo e secondo tempo, quando giochiamo sotto la curva. Mercoledì c’è un altro test e ci dobbiamo ripetere subito”.
Andrea Gritti, dopo aver ritrovato un posto al centro della difesa, commenta: “Da centrale mi rispecchio un po’ di più. Nel primo tempo avevamo di fronte una squadra ben attrezzata. Avevano qualche giocatore fuori, come noi, ma abbiamo tenuto testa a una squadra che merita la posizione che ha in classifica”. Quanto ha sofferto la difesa nel primo tempo, poco protetta dal centrocampo? Noi cerchiamo di ragionare come squadra, senza dare responsabilità a un reparto. Dovevamo stare più corti, ripartire e fare più male”.
Cosa ha determinato il risveglio del secondo tempo? “Credo che la nostra condizione fisica sia ottimale. Anche se siamo tornati dal Trentino con un pari, ci crediamo fino alla fine, ma, oltre al cuore, non ci mancano le gambe”.
Davide Castagna, dall’alto dei suoi 13 gol messi a segno, racconta l’attesa del suo tiro dal dischetto: “E’ passato tanto tempo tra l’espulsione e il cambio del portiere. Non arrivava mai… Nel primo tempo non abbiamo fatto benissimo, ma è stato importante finire 0-0. Frigerio non prende gol da 6 partite e per noi è importante”.
Qualcosa è cambiato anche in avanti dall’inizio del campionato. Il Toro lo sa e spiega così: “Le squadre si sono forse rinforzate e io ho meno occasioni, per questo ho provato a tirare anche da fuori. Appeno ho lo spazio, provo. Se c’è un compagno da mettere davanti alla porta, ben venga, ma se la situazione è bloccata… Sarao oggi è stata sfortunato, ma ha fatto bene. Lui ha fatto un grosso lavoro e va sottolineato. Oggi è rientrato anche Martin e ha fatto gol, quindi le alternative non mancano”.