Nel weekend appena trascorso si è corso il primo storico Mondiale Gravel (sabato gara femminile; domenica maschile)
La pescatese Barbara Guarischi ha chiuso quinta: “Un peccato non essere rimasta con le prime; un’emozione che ricorderò comunque a lungo”
PESCATE – E’ stato un weekend ricco di emozioni, quello vissuto lungo le strade che collegano Vicenza e Cittadella, sulle quali è andata in scena la prima storica edizione del Mondiale Gravel UCI.
Sabato 8 ottobre si è corsa la gara femminile, con cinque atlete azzurre al via, tra le quali la pescatese classe ’90 Barbara Guarischi, campionessa italiana in carica proprio nel Gravel, che, non senza qualche rammarico, ha chiuso la propria la gara al quinto posto.
A primeggiare, al termine di un percorso di 140 kilometri e 700 metri di dislivello, composto sia da strade asfaltate che da decine di settori di sterrato, è stata Pauline Ferrand Prevot, già campionessa mondiale in questa stagione in tre discipline della Mountain Bike (XCC, XCO e Marathon). Alle spalle dell’atleta francese, la svizzera Sina Frei e Chiara Teocchi, ottima medaglia di bronzo.
La gara di Barbara
A distanza di un paio di giorni dalla competizione iridata, Barbara Guarischi ha voluto raccontare la sua gara e le emozioni provate nel corso del Mondiale: “Se devo essere sincera sono un po’ rammaricata per il risultato personale. In avvio ho subito una caduta in un tratto tecnico, dal momento che ho dovuto rischiare qualcosa di troppo per stare col gruppo delle migliori. Un’incomprensione poi a livello di squadra, nel momento in cui sarei potuta rientrare sul gruppetto di testa, ha vanificato il mio tentativo. Le gambe giravano bene, sono convinta che potendomi giocare la vittoria in volata avrei detto la mia. Dispiace non essere riuscita a centrare il successo perché, nonostante non corressi su strada da un po’ di tempo, a livello mentale la gara l’avevo preparata al meglio – così la Guarischi – che ha poi proseguito raccontando l’esperienza vissuta anche al di fuori del contesto di gara.
“Per quanto riguarda il Mondiale Gravel come evento, posso dire con certezza che è stato un grande successo. L’atmosfera percepita è stata fantastica per tutto il weekend, mi sento di descriverla come una grande festa che ha richiamato lungo le strade tantissimo pubblico. Sono convinta che il gravel sia in forte crescita, soprattutto per merito dei marchi del mondo del ciclismo che stanno investendo molto in questa specialità. Quando si crea qualcosa di nuovo praticamente dal nulla è sempre molto bello, per noi cicliste è una sia una nuova sfida che una grande opportunità”.
Barbara ha poi proseguito parlando del rapporto con le compagne e con lo staff della nazionale: “Siamo un gruppo molto affiatato. Devo dire che rispetto ad altre competizioni, nei giorni precedenti la gara l’atmosfera era più rilassata, ovviamente sempre con la consapevolezza di dover attaccare un numero sulla schiena. Il commissario tecnico Daniele Pontoni, e con lui tutto lo staff, sono stati eccezionali nel trasmetterci fiducia e sicurezza e aiutandoci a limare ogni possibile errore”.
Chiusura infine sul mondo del gravel a 360 gradi e sulla stagione appena terminata: “Sono contenta di vedere sempre più bici da gravel. Poter pedalare su strade secondarie, argini, sterrati e anche sentieri di montagna sicuramente aiuta ad apprezzare maggiormente la bicicletta. Per quanto riguarda invece un resoconto sulla stagione mi ritengo molto soddisfatta; credo di essere riuscita a mettermi in gioco al meglio e molte volte mi sono sorpresa delle prestazioni, al di là dei risultati. Ora farò ancora qualche gara di ciclocross per poi staccare definitivamente a novembre e iniziare a lavorare per la prossima stagione che, dopo tre anni, non sarà più in maglia Movistar” questa la chiosa finale di Barbara.