Il protocollo, sottoscritto a Roma e voluto dai Ministri Piantedosi e Musumeci, rafforza una collaborazione già consolidata sul territorio
Previste linee comuni per l’allertamento, scambio tempestivo di dati, formazione integrata e progetti di ricerca
ROMA – A Roma, nelle sale del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, è stato firmato ieri un accordo destinato a segnare una svolta nel mondo del soccorso tecnico e dell’emergenza in ambiente impervio. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) hanno infatti sottoscritto un protocollo d’intesa che mira a rafforzare in modo strutturale una collaborazione già profonda, ma finora regolata soprattutto dalla prassi e dalle necessità operative.
A firmare l’intesa sono stati il prefetto Attilio Visconti, capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, e Maurizio Dellantonio, presidente del CNSAS. Accanto a loro, il capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Eros Mannino, testimone della portata strategica dell’accordo. Presenti anche il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, e il direttore centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo, Marco Ghimenti.

Il protocollo – fortemente sostenuto dai Ministri Matteo Piantedosi e Nello Musumeci – si inserisce in un quadro di crescente attenzione verso gli scenari operativi più complessi: la montagna, l’ambiente ipogeo, le vallate remote e tutte quelle zone che richiedono un intervento specialistico, rapido e perfettamente coordinato.
L’accordo prevede linee di indirizzo condivise per l’allertamento delle squadre e per la gestione in tempo reale delle informazioni tra le sale operative dei due Corpi. Al centro, la volontà di aumentare l’efficacia della risposta di soccorso attraverso lo scambio tempestivo di dati, la possibilità di mettere mezzi, attrezzature e supporti logistici reciprocamente a disposizione e un coordinamento ancora più stretto negli interventi congiunti.
Grande attenzione viene dedicata alla formazione: l’intesa, infatti, promuove esercitazioni periodiche, addestramenti sul campo, utilizzo condiviso di strutture attrezzate e la realizzazione di eventi formativi aperti anche ad altre componenti del Servizio nazionale di Protezione Civile. Il protocollo guarda inoltre al futuro, prevedendo progetti di studio e ricerca per sviluppare ulteriormente le competenze e le procedure operative.
Un aspetto innovativo riguarda l’analisi congiunta degli interventi: dopo ogni operazione significativa, una squadra di valutazione potrà studiare dinamiche, criticità e punti di forza, in modo da migliorare costantemente le sinergie e costruire un modello d’azione sempre più efficace.

Il prefetto Attilio Visconti ha sottolineato il valore simbolico e concreto dell’intesa:
“Un risultato importante, un protocollo incentrato sulla parola condivisione. Credo molto nel ruolo che possono svolgere i prefetti sul territorio: un ruolo di mediazione per facilitare gli incontri, anche fuori dal campo operativo, per creare unità d’intenti”.
Il capo del Corpo dei Vigili del Fuoco, Eros Mannino, ha definito l’accordo “una pietra miliare”: “Un accordo nato per definire e comunicare al territorio le giuste linee d’indirizzo, per addivenire a uno scambio di informazioni, ma soprattutto a un tavolo di monitoraggio. Sarà fondamentale il ruolo della commissione paritetica che avrà il compito di osservare e costruire il modus operandi”.
Infine, il presidente del CNSAS Maurizio Dellantonio ha ricordato come il nuovo protocollo formalizzi una collaborazione già consolidata sul campo: “Siamo felici di avviare insieme ai Vigili del Fuoco un percorso condiviso che mette a sistema esperienze, procedure e formazione, rafforzando il coordinamento operativo e la sicurezza degli interventi”.
Con questa firma, VVF e CNSAS consolidano un legame operativo di lunga data e aprono una fase nuova: quella di un sistema di soccorso che non solo risponde all’emergenza, ma cresce insieme, si aggiorna, si prepara. Perché negli scenari più difficili – in parete, in grotta, nei canali ripidi, nei boschi impervi – la differenza la fa sempre il coordinamento. E la vita umana resta l’obiettivo comune e irrinunciabile.

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