Mandello. Opere pubbliche 2026-2028, approvato il piano: scuole, immobili pubblici e Lido al centro

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Comune di Mandello
Municipio di Mandello

Discusso in Consiglio il programma triennale dei lavori e dei servizi, minoranza contraria

Edifici scolastici, nuovo centro remiero, Torre di Maggiana, Pra Magno e centri storici delle frazioni i principali interventi. Il Lido sarà riqualificato con un partenariato pubblico-privato

MANDELLO – Scuole e immobili pubblici, più in generale fabbricati, al centro del piano triennale dei lavori pubblici 2026-2028 e del piano triennale dei servizi del Comune di Mandello approvato ieri sera, giovedì, in seduta di consiglio comunale.

“Dopo il passaggio in Commissione, sono state eliminate dal piano alcune opere in fase di affidamento, per le quali è in corso il perfezionamento del progetto esecutivo – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco Andrea Tagliaferri -. L’asse portante del piano 2026-2028 sarà la concentrazione sui fabbricati pubblici. Negli ultimi anni sono emerse esigenze di manutenzione importanti, che riguardano sia le scuole sia gli altri immobili comunali. L’obiettivo dichiarato è che nel 2026 si riescano ad affidare lavori specifici, iniziando proprio dagli edifici più critici. Un punto sottolineato più volte è la situazione degli immobili comunali: tolto il municipio, molti fabbricati presentano problemi tecnici e, soprattutto, seri limiti di efficientamento energetico, con costi di esercizio elevati. Da qui la scelta di partire da scuole e strutture pubbliche per ridurre consumi e manutenzioni straordinarie”.

2026: scuole, impianti, centro remiero e Torre di Maggiana

Per il 2026 il piano concentra risorse e progettazione su alcuni interventi considerati prioritari, in particolare su impianti e strutture.

Tra le opere c’è il rifacimento completo dei bagni della scuola media (360 mila euro), un intervento atteso da anni che riguarda tutta la colonna dei servizi igienici, dal piano terra ai piani superiori. Il progetto prevede: rifacimento degli impianti (idraulici e di scarico), sostituzione dei sanitari, sistemazione degli ambienti e adeguamento alle norme vigenti. L’investimento è stato definito da Tagliaferri “importante” sia per entità economica sia per impatto sulla qualità della scuola, e sarà finanziato in parte con un contributo specifico di 110 mila euro, in parte con risorse proprie coperte dalla vendita del sottosuolo del fabbricato di via XXIV Maggio, operazione contestata dalla minoranza che l’assessore ha difeso come scelta mirata a finanziare interventi su strutture pubbliche, in primis scolastiche.

Parallelamente, Tagliaferri ha ricordato il lavoro già svolto sulla sicurezza interna della scuola, con interventi “a tampone” come la messa in sicurezza di tutti i soffitti tramite antisfondellamento. Ora si intende intervenire su tetto e falde, per risolvere alla radice problematiche di infiltrazione e dispersione energetica.

Scuola S.Pertini Mandello
Scuola S.Pertini a Mandello

Capitolo a parte per la scuola elementare Pertini, definita dalla minoranza “uno dei punti importanti del programma amministrativo”. Tagliaferri ha ripercorso la vicenda: “Come soluzione iniziale avevamo l’abbattimento e ricostruzione completa (12,5 milioni), in linea con le opportunità aperte dai bandi PNRR; nel mentre però abbiamo portato avanti una strategia parallela: consapevoli della difficoltà di trovare risorse sufficienti, si è lavorato anche su un progetto di riqualificazione ed efficientamento energetico, “spacchettando” gli interventi”. Per il 2026 è in campo un progetto di efficientamento energetico dell’edificio, con cappotto sulle superfici, sostituzione dei serramenti, eliminazione dei problemi di infiltrazione, sostituzione del riscaldamento, ulteriori lavori “a spot” per completare la riqualificazione. L’anno prossimo, l’intervento potrà essere coperto o tramite un finanziamento diretto del Ministero o attraverso strumenti come il conto termico, in funzione dei bandi disponibili”. È lo stesso assessore ad ammettere che la strategia è “cambiata in corsa”, adattandosi a risorse e opportunità effettive.

Nuovo Centro Remiero Canottieri Moto Guzzi Render
Il rendering del centro remiero

Nel piano per l’anno 2026 rientra anche il secondo lotto del nuovo centro remiero, che ha subito una profonda revisione tra studio di fattibilità e progetto esecutivo, anche per via delle prescrizioni emerse in Conferenza di servizi, in particolare sul fronte geologico.

“Il progetto, nato con un quadro economico di circa 1,9 milioni di euro, ha visto un forte aumento dei costi: oggi il valore complessivo è attorno ai 2,3 milioni. Per questo è stato diviso in due lotti – ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici e vicesindaco . Il primo lotto interesserà la struttura principale e le attività sportive interne, finanziato in coerenza con l’accordo originario raggiunto con Regione Lombardia, il cui progetto esecutivo si trova attualmente a Roma per ricevere approvazione da parte del CONI. Il secondo lotto invece (a carico del piano 2026) riguarderà tutte le parti esterne (parcheggi, sistemazioni a verde, illuminazione, giardinetti, tetto e finiture) per circa 350 mila euro, coperti in parte con risorse comunali e in parte con ulteriori contributi”.

La volontà dell’amministrazione è di andare a gara sul primo lotto entro primavera 2026, e poi far seguire “a ruota” il secondo, per arrivare a un centro remiero pienamente operativo.

Nel piano rientra anche la riqualificazione del campo da calcio comunale, per un importo complessivo di circa 720 mila euro (parte coperta con mutuo, parte con risorse già inserite nei precedenti piani).

“Dopo anni di ipotesi sullo spostamento e la rotazione del campo, legati anche alle incertezze sull’area dell’ex Vellutificio Redaelli. Ora che ne conosciamo il destino, abbiamo scelto di mantenere il campo nell’attuale collocazione e investire sul rifacimento del terreno di gioco e delle strutture, integrando l’impegno pubblico (il contributo del Comune sarà importante: oltre 422 mila euro più altre risorse) con una raccolta fondi e il coinvolgimento dei privati, in considerazione del ruolo sociale del calcio, praticato da numerosi ragazzi di diverse fasce d’età”.

La torre di Maggiana

L’ultimo punto principale del 2026 riguarda la Torre di Maggiana, al centro di un progetto avviato nel 2020 e articolato in due fasi: consolidamento statico e sistemazione di impianti e serramenti e realizzazione del nuovo museo all’interno della torre.

“I quadri economici, passati dalla fase preliminare all’esecutivo, sono stati significativamente rivisti negli anni, soprattutto per l’aumento generale dei costi – ha precisato Tagliaferri -. Oggi il piano prevede una gara per il primo lotto da 350 mila euro, dedicato a tutte le superfici esterne e interne e agli impianti della torre; un secondo lotto da 238 mila euro, finalizzato all’allestimento museale, inteso come riqualificazione delle superfici interne, esposizione e dotazioni specifiche. Su entrambi i lotti si è già arrivati al progetto esecutivo; per la parte museale l’amministrazione punta ad accedere a un bando dedicato, che consenta di finanziare l’allestimento culturale dell’edificio”.

2027: centro storico, Pra Magno, Olcio, sottoservizi e marciapiedi

Per il 2027 il Comune ha spostato le opere già in uno stadio avanzato di progettazione (almeno a livello di fattibilità) ma che necessitano ancora di alcuni passaggi tecnici e autorizzativi.

Nel programma figurano: l’area Pra Magno, intervento da 500 mila euro che riguarda la ristrutturazione delle parti mancanti del fabbricato e l’ultima porzione dei vecchi magazzini, con una revisione complessiva dell’immobile; e la riqualificazione paesaggistica di Olcio: il progetto interviene sulla parte a lago ancora da sistemare, ridefinita in accordo con la Soprintendenza, per un valore di 450 mila euro. L’obiettivo è completare i passaggi a lago e armonizzare percorsi e spazi verdi.

Per il centro storico di Molina è prevista, sempre nel 2027, un’operazione da 588 mila euro. Lo studio di fattibilità è stato consegnato poche settimane fa e, come ha spiegato l’assessore, il lavoro si concentrerà in una prima fase sulla gestione dei sottoservizi (reti, tubazioni, impianti interrati), per poi definire: materiali e pavimentazioni, soluzioni architettoniche, dettagli di restauro in accordo con la Soprintendenza.

A questa logica di riorganizzazione dei sottoservizi si collega anche il progetto per la realizzazione del collettore delle acque bianche a Olcio, dal valore di 250 mila euro, attualmente in stand-by. Il Comune era partito da un intervento segnalato da Enel, relativo a una linea che attraversa Olcio e sale verso Somana. In occasione di quei lavori, l’amministrazione ha tentato di coordinare il ridisegno dei sottoservizi, per ottimizzare tempi e costi. Le acque bianche restano comunque a carico del Comune, che ha già previsto la propria quota di spesa. Una volta definiti gli accordi con Enel, il progetto potrà passare alla fase esecutiva.

Nel 2027 trovano spazio anche due interventi attesi sui marciapiedi: via della Carletta e via per Maggiana. “Si tratta di opere che ci portiamo dietro da qualche anno – ha ricordato l’assessore – entrambi i progetti sono arrivati a livello di progettazione esecutiva, finanziata con un contributo del Ministero. Dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti, a settembre l’amministrazione ha lavorato con i progettisti per aggiornare elaborati e procedure, così da poter arrivare al progetto esecutivo conforme alle nuove regole e, quindi, all’affidamento dei lavori”.

Un altro capitolo riguarda la realizzazione della rotatoria tra via Gioberti e via San Martino, per la quale “forse si è trovata una soluzione”. Prendendo spunto dal lavoro realizzato da Ferrovie sul sottopasso di Mandello, il Comune ha rimandato il progetto per verificare, insieme ai tecnici, la compatibilità con le prescrizioni e i limiti di distanza dal binario. Solo una volta chiariti questi aspetti si potrà procedere alla stesura definitiva del progetto esecutivo e alla sua collocazione temporale certa nel piano.

2028: Rongio e il secondo lotto di Pra Magno

Infine, nel 2028 il piano prevede: la riqualificazione del centro storico di Rongio, con un investimento di 250 mila euro, il secondo lotto dell’area Pra Magno, a completamento degli interventi avviati nel 2027 sul fabbricato e sui vecchi magazzini.

Il capitolo Lido e il partenariato pubblico-privato

Uno dei passaggi più rilevanti della seduta è stato l’emendamento con cui il Consiglio ha deciso di allegare al piano triennale dei lavori e dei servizi anche il piano del fabbisogno di partenariato pubblico-privato, strumento necessario per avviare la procedura relativa alla riqualificazione del Lido.

La norma prevede che, per il PPP, venga redatta una scheda specifica, che indichi: le esigenze dell’amministrazione sull’area, gli obiettivi di riqualificazione e di gestione, il perimetro dei possibili interventi privati.

L’amministrazione ha condotto una analisi attenta delle esigenze dell’area: “Le strutture presenti hanno oltre settant’anni di vita e necessitano di revisione sotto vari aspetti (percorsi, vialetti, accessibilità). La lunga convenzione con Canottieri, pur garantendo negli anni una gestione di base dell’area e una presenza costante, non ha però prodotto investimenti strutturali significativi. L’idea è quella di mantenere i fabbricati esistenti, ma dando loro una destinazione d’uso diversa, più coerente con le esigenze attuali. In particolare, la sala polifunzionale risulta oggi non coibentata, afflitta da infiltrazioni e problemi energetici”, ha dichiarato Tagliaferri.

Il progetto del nuovo Lido prevede: interventi per rendere possibile un uso commerciale più moderno e flessibile, accesso al lago anche per le persone con disabilità, rifacimento dei servizi igienici esistenti, sostituzione degli impianti tecnologici e efficientamento energetico complessivo.

Ingresso Lido di Mandello

Sul fronte dei servizi, le linee guida prevedono che il futuro concessionario debba garantire: noleggio di lettini e ombrelloni, servizio bar, attività sportive e ricreative legate all’area lago, corsi di avviamento all’attività natatoria, possibilità di organizzare eventi concordati con il Comune, un’apertura e gestione 365 giorni all’anno.

Nella manifestazione di interesse saranno avvantaggiati i soggetti che presenteranno un progetto comprensivo di piscina, considerata un valore aggiunto per l’offerta complessiva.

“La filosofia del PPP viene riassunta così: la pubblica amministrazione può riqualificare l’area tramite l’intervento del privato; il privato, tramite la gestione nel tempo, ammortizza gli investimenti; il rischio dell’operazione è concentrato sul soggetto privato, elemento ritenuto decisivo nei moderni partenariati; la qualità del servizio erogato dovrebbe migliorare, proprio perché chi investe ha interesse a valorizzare l’area”, sempre l’assessore.

Con l’approvazione dell’emendamento, il Comune inserisce nel piano triennale le proprie necessità e le linee guida per il Lido. In una seconda fase si avvierà la procedura di manifestazione di interesse, per individuare un soggetto promotore (che non è detto coincida poi con il futuro concessionario).  Si tratta, come sottolineato in aula, di una procedura non velocissima, complice la complessità delle autorizzazioni e dei passaggi tecnici. L’orizzonte indicato è quello di metà 2026 per arrivare a un quadro definito e avviare la gara vera e propria.

Il confronto politico: critiche su scuola Pertini, giardini e “vecchi progetti”

Nella discussione, il consigliere di minoranza Giuseppe “Pino” Valsecchi ha annunciato il voto contrario al piano, pur riconoscendo che, in passato, alcuni interventi (come la ciclopedonale) avevano trovato anche la condivisione dell’opposizione: “Il piano delle opere pubbliche rappresenta il programma di chi amministra e, per questo, la minoranza si sente legittimata a esprimere dissenso sulle priorità scelte”. Si è soffermato poi sulla Scuola Pertini: “Era stata definita come punto centrale del programma amministrativo, in origine presentata con la prospettiva di un rifacimento integrale; ci chiediamo come la maggioranza racconterà oggi un progetto che si orienta sulla riqualificazione e sull’efficientamento, pur con la possibilità di nuovi bandi”. Poi il tema giardini pubblici: “Dopo fatiche e discussioni si è concluso il primo lotto, ma i cinque lotti originariamente previsti non sono stati portati avanti. Come minoranza eravamo da sempre contrari al progetto per timore di uno “snaturamento” dell’area, oggi constatiamo che il progetto nel suo insieme è stato fortemente ridimensionato visto che non è nemmeno presente nel piano”.

Ancora Valsecchi: “Nel triennale 2027-2028 compaiono poi ancora molti interventi di marciapiedi e pavimentazioni già presenti nel primo programma del 2015, segno di una certa lentezza nel trasformare la programmazione in cantieri concreti”.

La replica della maggioranza: “Strategie adattate e priorità chiare”

Nella replica, l’assessore Tagliaferri ha riconosciuto la complessità del percorso su alcuni interventi, a partire dalla scuola elementare: “Inizialmente, l’allineamento alle linee PNRR spingeva verso l’abbattimento e ricostruzione; parallelamente, però, si è lavorato a una soluzione “a spot”, fatta di interventi graduali di efficientamento, proprio per non rimanere ostaggi di un’unica fonte di finanziamento. In questi anni – ha spiegato – il Comune ha cercato di investire molto sulla progettazione, perché solo con progetti pronti è possibile “cogliere l’occasione” dei bandi: a volte si è riusciti a far finanziare interventi che non erano prioritari ma avevano il “canale giusto”; altre volte progetti importanti sono stati rimandati proprio per mancanza di risorse.

Quanto ai giardini a lago, Tagliaferri ha ricordato come il primo lotto (al tempo oggetto di una “battaglia politica”) non abbia prodotto lo “stravolgimento paesaggistico” temuto: le piante non sono state abbattute in massa e gli interventi sono stati calibrati anche attraverso relazioni agronomiche. Oggi – ha aggiunto -c’è una rivalutazione delle scelte: meno interventi “monumentali” e più attenzione a gestione economica e funzionale. I giardini verranno ripensati all’interno del più ampio progetto del Lido, che ha assunto priorità (ricordiamo che i lotti di intervento successivi prevedevano lo spostamento dello skate park, la sistemazione di piazza mercato e un punto ristoro).

La maggioranza ha quindi confermato il voto favorevole al piano delle opere pubbliche, rivendicando un lavoro che, pur tra cambi di scenario e correzioni in corsa, definisce per i prossimi anni priorità nette, mentre la minoranza ha emesso parere contrario.