Il lago di Pusiano è il più inquinato dai Pfas, la denuncia del Circolo Ilaria Alpi

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Lago di Pusiano

“Siamo molto preoccupati dello stato di salute del lago”

Il problema principale è dovuto alla presenza degli scarichi fognari che ancora oggi confluiscono nel lago

PUSIANO – Ancora brutte notizie, purtroppo, per il lago di Pusiano, che risulta il più inquinato nel territorio delle province di Como e Lecco per la presenza di Pfas, un pericoloso inquinante chimico derivante da molte produzioni industriali e che si ritrova anche in alcuni prodotti di uso comune.

I Pfas sono anche chiamati “sostanze chimiche permanenti” perché non si degradano facilmente, si accumulano nell’ambiente e negli organismi viventi (inclusi gli esseri umani), e sono associati a potenziali rischi per la salute.

“Come detto, nel lago di Pusiano per il 2024 è stata rilevata – in base alle analisi dell’Arpa Lombardia – una ‘concentrazione media annua’ di PFOS pari a 2,6 nanogrammi per litro, il valore più alto tra i laghi delle province di Como e Lecco, Lario incluso – hanno fatto sapere dal Circolo Ambiente Ilaria Alpi -. Mentre la ‘concentrazione massima’ di PFOS rilevata nell’anno 2024 nel Pusiano è stata di ben 4,6 nanogrammi per litro: anche in questo caso il valore è risultato il più alto tra i laghi briantei e lariani”.

Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente Ilaria Alpi: “Dopo i dati riscontrati quest’estate da ATS Insubria che hanno attestato la non balneabilità di alcune spiagge e approdi a Pusiano e Merone, ora giunge il dato sulla presenza dei Pfas, che vede il lago di Pusiano come il più inquinato tra i laghi briantei e lariani, con concentrazioni molto elevate. Come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” siamo molto preoccupati dello stato di salute del lago: è nostra intenzione recuperare più dati possibili sulla qualità delle acque del lago, dati che includano altri parametri. Questo per comprendere con esattezza lo stato di salute delle acque del lago. Ma già questi dati già noti sulla non balneabilità e sull’elevata concentrazione dei Pfas attestano che la situazione è molto negativa. Come abbiamo detto più volte, il problema principale è dovuto alla presenza degli scarichi fognari che ancora oggi confluiscono nel lago, direttamente o tramite gli affluenti, in particolare il Lambrone. Occorre un impegno serio da parte delle Istituzioni preposte (Regione Lombardia, Province di Como e Lecco, Comuni rivieraschi) per il risanamento del lago, che deve appunto passare attraverso l’eliminazione di tutti gli scarichi!”