“Mediatori culturali: l’ospedale comunica con tutti”: si tratta di un progetto con cui l’Azienda Ospedaliera fa i conti con il fenomeno migratorio. L’iniziativa sarà presentata e illustrata al prossimo Congresso Nazionale dell’Associazione dei Medici di Direzione Ospedaliera, in programma a Bologna dall’8 all’11 giugno.
Presso i propri presidi è fortemente cresciuta la percentuale di utenti migranti (+ 23% dal 2007 al 2009), raggiungendo, nel 2010 , 4266 utenti.
“La necessità di avvicinarsi al paziente e di comunicare con lui – si spiega in Direzione Sanitaria – è la base su cui instaurare una relazione di cura destinata ad avere risultati positivi”. Così nel 2009, con la collaborazione dell’Associazione Le Cultures, ASL e Amministrazione Provinciale s’è messo in cantiere un progetto tutt’ora in corso.
In sostanza viene introdotta in Ospedale la figura del mediatore culturale debitamente formato e parte integrante dell’équipe di assistenza e cura del paziente. I contesti dell’Ospedale di Lecco in cui sono inserite le figure sono il Dipartimento Materno-Infantile (presso l’Ambulatorio della gravidanza a rischio e a supporto durante il parto, in situazioni di solitudine o difficoltà); l’Ambulatorio di Malattie Infettive (a supporto, in particolare, del paziente nel percorso di cura per l’HIV e la Tubercolosi).
E’ stato aperto inoltre, uno sportello presso il Pronto Soccorso dedicato all’accoglienza e all’orientamento per un corretto accesso ai servizi intra ed extraospedalieri.
Vale la pena ricordare che l’Azienda ha prodotto e ha in distribuzione una Carta dei Servizi tradotta in cinque lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo, albanese.