Incentivi alle imprese se assumono licenziati

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LECCO – “Si tratta di un provvedimento importante che risponde, seppur in parte, ad un’esigenza specifica delle Pmi sottoposta dal Presidente di Confapi, Maurizio Casasco, al Presidente del Consiglio e ai leader delle principali coalizioni politiche durante gli incontri pre elettorali che si sono tenuti presso la sede confederale – ha dichiarato Sandro Bonaiti, Consigliere Api con delega alle Relazioni Industriali – Questo decreto ha come obiettivo quello di colmare il vuoto creatosi alla fine dello scorso anno quando per i lavoratori licenziati per motivi economici dalle Pmi è venuta meno la possibilità di iscriversi alle liste di mobilità”.

Un comunicato stampa ministeriale dell’11 marzo 2013 riporta infatti che il decreto “dispone l’attribuzione di un incentivo, in forma capitaria (cifra fissa mensile, riproporzionata per le assunzioni a tempo parziale), per i datori di lavoro che, nel corso 2013, assumano a tempo indeterminato o determinato, anche part-time o a scopo di somministrazione, lavoratori licenziati, nei dodici mesi precedenti l’assunzione, per GMO (giustificato motivo oggettivo, ndr) connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro”.

Sul piano tecnico, il contributo consiste in una somma pari a 190 euro mensili da erogare per un periodo di 12 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato e per massimo 6 mesi nelle assunzioni a termine.

Il bonus è operativo sulle assunzioni del 2013 e fino a capienza delle risorse stanziate, ossia 20 milioni di Euro. L’ammissione al beneficio è gestita all’Inps con procedura informatizzata e automatica.

Non è possibile stimare con certezza il numero di lavoratori nella provincia di Lecco potenzialmente interessati da questa misura governativa, che tuttavia può rivestire un positivo segnale incentivante per quelle aziende che, pur nel protrarsi di una generale congiuntura economica sfavorevole, decidessero di incrementare gli organici poiché intravedono spiragli di ripresa. Per mitigare l’effetto sociale dell’attuale crisi economica, Api Lecco auspica che misure analoghe a questa possano divenire strutturali nel nostro sistema, assieme ad azioni che incidano sulla riduzione del “cuneo fiscale”, la differenza cioè tra il costo del lavoro sostenuto dall’azienda ed il netto percepito dal lavoratore.