Lecco perde con Piacenza, Playoff più lontani

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LECCO – Quattro vittorie consecutive, comprese le due esterne contro Tortona e Castellanza, non servono a molto se poi si perdono le partite decisive contro le dirette concorrenti. Intendiamoci, la Bakery Piacenza – anche senza il lungo Gennari – è una signora squadra, il cui campionato è stato penalizzato da un inizio con nove sconfitte consecutive. Da lì in poi la marcia degli emiliani è stata di undici vittorie in quindici partite, ampiamente sopra le dirette concorrenti per i Play Off. Però questo non deve giustificare una serata in cui il Lecco non è mai stato avanti.

Piacenza ha una squadra di All Star, Lecco risponde col solito quintetto. L’inizio è tutto di marca ospite: i biancorossi partono subito con il piede sull’acceleratore e costringono coach Tritto al time out dopo nemmeno quattro minuti di gioco sul punteggio di 11-2. La fortuna aiuta i blucelesti, molto imballati in attacco, quando la tripla di Angiolini rimbalza sul ferro ed entra. Piacenza si blocca, una tripla di Todeschini vale il -3 e un libero di Negri il pareggio a quota 15. Il microscopico Massari da tre punti fissa il punteggio sul 18-15 per gli emiliani. Solo le otto palle perse degli ospiti salvano un Lecco in serata decisamente no, che chiude i primi dieci minuti con il 31% dal campo e due soli rimbalzi.

La Bakery rientra forte nel secondo quarto con le triple di Massari e Garofalo e il terzo fallo di Bax è una pessima notizia per coach Tritto, visto che Gambolati non sembra in grande serata. La tripla di Alessandro Garofalo – miglior marcatore della partita a quota 26 – manda i lariani sotto di 14 pesantissimi punti. Nel giro di tre minuti Meroni compie il terzo e il quarto fallo, coi grigi un po’ troppo protagonisti, ma un mini parziale di 5-0 firmato Angiolini-Giusto fa respirare il Basket Lecco, che va al riposo sotto 32-41.

Il secondo tempo dei blucelesti è molto propositivo. Maurizio Giadini suona la carica – partita cinque stelle lusso per il varesino – e a metà terzo quarto il divario è di soli cinque punti. La Bakery passa a zona e cavalca ancora il piccolo Massari – 14 punti e 5 falli subiti – visto che ha Giosuè Garofalo e Bonaiuti in panca con quattro falli. I grigi decidono di impattare i fischi assurdi spedendo in panca anche Pippo Giusto e Andrea Bassani, cui hanno letteralmente impedito di giocare. La schiacciata da NBA Action di Giado – al volo su rimbalzo offensivo – consente ai blucelesti di limitare il passivo e chiudere il terzo quarto sotto 47-56.

L’ultima frazione parte con l’errore da 3p di Negri – 3/13 dal campo per il capitano – e la seguente tripla di Garofalo. Lecco sbanda paurosamente in attacco, senza idee, subendo la fisicità dei piacentini, favoriti da un arbitraggio ampiamente sotto la media. A sei minuti dalla fine Lecco si trova sotto di 14, nonostante coach Tritto abbia provato ad allungare la difesa e saltuariamente abbia anche schierato la zona. Quando ormai tutto sembra andare a sud i lariani hanno una reazione di orgoglio: tripla di Giusto, canestro più fallo di Giadini – 20 punti con 7/8 dal campo – e recupero più schiacciata di Gambolati. In poco più di un minuto i padroni di casa infilano un break di 8-0 e tornano a soli sei punti di distacco, trasformando la partita in una vera bagarre, con contatti duri e falli non fischiati da entrambe le parti. Gli sforzi lecchesi riportano la squadra sotto di soli due punti sul 69-71 – canestro di Leo Meroni – ma nel momento decisivo i locali non riescono ad imbastire un attacco come si deve e devono inchinarsi ai piacentini col punteggio finale di 69-74.

Brutta sconfitta per il Basket Lecco, che fallisce l’esame di maturità e vede avvicinarsi il terzultimo posto, distante solo una partita. I Play Off sembrano ormai un miraggio lontano.

“Piacenza ha fatto un’onesta partita – la dichiarazione di coach Tritto – ma noi abbiamo giocato ampiamente sottotono, con un atteggiamento troppo molle. La pausa non ci ha giovato, troppi giocatori non erano mentalmente pronti per questa partita, ma il campionato non è finito e noi vogliamo ancora crederci.”