Frana a M.te Marenzo: salgono ad un centinaio gli sfollati

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M.TE MARENZO – “Poteva essere una strage”. Questa la frase più ricorrente usata dai soccorritori, intervenuti dopo la frana che venerdì mattina si è abbattuta sull’abitato della frazione Levata di Monte Marenzo: due massi enormi (si parla di circa 8 tonnellate per il più grosso e la metà per il secondo) sono ruzzolati giù dalla “Pioda”, così come è chiamata la montagna che sovrasta la località, lasciandosi dietro una scia di danni e fortunatamente nessun ferito.

Ma il rischio è stato altissimo: una delle rocce è finita contro la balconata di un condominio, l’altra ha invece demolito un’automobile in sosta; nella loro implacabile corsa, i massi hanno incrociato i binari ferroviari della Lecco-Bergamo e solo per puro caso non si sono scontrati con un treno passato in quel tratto pochi minuti prima dello smottamento, intorno alle 10.20. A quel punto sarebbe stato veramente un disastro.

La prima a dare l’allarme dell’accaduto è stata la signora Annamaria Tallarico che in quel momento si trovava in cucina, al piano superiore dell’edificio colpito da uno dei massi: “Ho sentito un gran rumore e ho guardato fuori dalla finestra quando ho visto un bagliore. Erano i cavi della ferrovia che facevano fiamme. Ho subito pensato a un deragliamento così ho avvisato alcune persone del condomino, poi abbiamo capito cos’era successo”.

Immenso il dispiegamento di forze in campo: Vigili del Fuoco, Protezione Civile, agenti della Questura, Carabinieri, tecnici della Provincia, della Regione e il personale del Comune di Monte Marenzo, compreso il sindaco Angelo Giovanni Cattaneo.  La cinquantenne proprietaria dell’auto distrutta, che si era inoltrata nei boschi del pendio, è stata assistita dal personale del 118 in stato di shock dopo aver assistito alla frana che, per puro miracolo, non l’ha investita. Ripresasi dallo spavento, la donna rifiutato il trasporto in ospedale.

Gli sfollati invece, saliti a circa 120 tra cui anche bambini, sono stati radunati nella vicina biblioteca dove si è tenuta un’unità di crisi locale gestita tra gli altri dal coordinatore della Protezione Civile di Lecco, Livio Bonacina. Una riunione alla quale hanno partecipato anche i rappresentati di Trenord, visti i danni provocati dalla frana ai binari e ai cavi elettrici della ferrovia, che hanno costretto l’azienda di trasporti ad interrompere la circolazione dei treni tra Calolzio e Cisano Bergamasco, istituendo dei bus sostitutivi.

Una notte fuori casa attende quanti hanno dovuto abbandonare la propria abitazione: “I tecnici della Provincia e i Vigili del Fuoco stanno compiendo le verifiche sul versante ed è ancora da capire se sarà necessario effettuare dei disgaggi – ha spiegato l’assessore provinciale Franco De Poi – Stavamo mobilitando il personale per allestire la palestra ed ospitare gli sfollati ma ci è stato riferito che tutti hanno trovato ospitalità presso parenti”.

Nella serata di venerdì è previsto un incontro in Prefettura al quale parteciperanno anche gli assessori regionali alla Mobilità e alla Protezione Civile, Maurizio del Tenno e Simona Bordonali; un vertice che avrebbe dovuto riguardare esclusivamente i disagi per la chiusura della Monte Piazzo e che invece discuterà anche dell’ennesima emergenza lecchese.