ANNONE – Giovedì sarebbero passati esattamente tre mesi dal rogo che, lo scorso 14 agosto, ha distrutto il negozio “Rodolfa” in via Primo Maggio a Oggiono; cinque settimane, invece, dall’avviso di conclusione delle indagini dei carabinieri della locale stazione che identificavano in lui e nella moglie Rodolfa, 58 anni, gli autori di quel devastante incendio.
A breve si sarebbe dovuto svolgere il processo ma Luigi Melotto, 60enne di Annone, ha deciso di farla finita prima: a piedi ha raggiunto la riva del lago, nei pressi del percorso vita, e si è ucciso sparandosi un colpo di pistola.
A trovare il suo corpo oramai esanime sono stati alcuni pescatori che hanno lanciato l’allarme. A casa, il 60enne, avrebbe lasciato una lettera ai familiari per spiegare le motivazioni del gesto che potrebbe essere riconducibile ai recenti eventi.
Un epilogo che ha sconvolto chi lo conosceva bene, perché il commerciante non ha mai tradito la minima emozione e ha continuato a condurre una vita normalissima.
Questo nonostante un quadro indiziario pesantissimo nei suoi confronti e nei confronti della moglie: un quadro chiarissimo per gli inquirenti, che dal giorno del rogo hanno iniziato a raccogliere testimonianze, immagini delle videocamere e intercettazioni ambientali che avrebbero incastrato il commerciante alle sue presunte responsabilità sull’incendio.
Un atto che marito e moglie che, secondo le indagini, avrebbero compiuto per ricevere i soldi dell’assicurazione e forse per ripianare alcuni debiti.
Un dramma che si concluderà martedì pomeriggio con i funerali del 60enne, alle 14.30, alla chiesa del paese.