RUBRICA – ATTIMI –
A discapito della rigidezza del clima, Gennaio è la stagione degli amori per un curioso volatile che frequenta i corsi d’acqua di casa nostra.
Stiamo parlando del Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), un simpatico passseriforme che si è adattato in modo straordinario a vivere a stretto contatto con l’elemento acquatico.Il melo acquaiolo è poco più piccolo del Merlo comune che incontramo nei nostri parchi e giardini di cui tutti conosciamo la sagoma nera rotta dal becco giallo.
Diversamente dal merlo, però, il merlo acquaiolo ha una colorazione differente caratterizzata dal dorso bruno scuro, i fianchi grigiastri e il petto di un bel bianco candido. Il corpo è piuttosto compatto con ali corte e arrotondate. La coda, corta e robusta, spesso viene tenuta in posizione alzata. La lunghezza del merlo acquaiolo raggiunge i 19 cm mentre l’apertura alare pari a circa 30 cm
Il merlo acquaiolo predilige corsi d’acqua con corrente anche piuttosto forte ma non disdegna neanche il nostro lago, dove è facile scorgerlo volare a pelo acqua. La sua distribuzione è molto varia: mi è capitato di scorgerlo sul Naviglio Pavese nei pressi di Milano come in montagna ad alta quota.
Nella nostra città è possibile scorgerlo, oltre che nei pressi delle coste del lago anche lungo i fiumi Gerenzone e Caldone specie nei periodi invernali.
Il merlo acquaiolo è molto territoriale e per questo motivo vive spesso solitario o in coppia e mal tollera l’intrusione di altri esemplari nel suo areale di caccia che non esita a scacciare anche con le “cattive maniere”.
L’alimentazione del merlo acquaiolo è costituita da animali aquatici come piccoli crostacei, larve ed uova di pesce, che cattura rovistando tra tra le roccie nel greto dei corsi d’acqua. La sua particolare struttura gli permette di “volare” sott’acqua utilizzando le ali come mezzo di propulsione.
Come dicevo, questo è il mese durante il quali questo uccello corteggia la femmina, o le femmine visto che spesso è poligamo. La danza di corteggiamento è molto spettacolare ed è una sorta di inchino con le ali aperte che vibrano. Si susseguono inchini a piccoli inseguimenti lungo il corso del fiume.
Se il maschio è stato convincente, la femmina depone le uova, 4 o 5, in un grosso nido a palla realizzato prevalentemente con muschio e foglie. Il nido è costruito in anfratti tra le rocce o anche dietro a cascatelle del fiume che ospita la coppia.
Francesco Renzi
www.francescorenzi.com
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