MILANO – Il Consiglio regionale ha approvato oggi un ordine del giorno in materia di autonomie locali con particolare riferimento al disegno di legge costituzionale “Abolizione delle province” e al disegno di legge ordinario “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, il cosidetto DDL Delrio.
Il documento, poi integrato con 4 emendamenti della Lega Nord e un emendamento dei consiglieri Mauro Parolini (NCD) e Pietro Foroni (Lega Nord), impegna il Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo e il Presidente della Giunta, Roberto Maroni, su tre fronti.
“Non è un nuovo centralismo che potrà risolvere i problemi del Paese – ha affermato il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, intervenuto oggi nel dibattito dai banchi dei consiglieri – Senza più alcun livello istituzionale tra il cittadino singolo e lo Stato, senza corpi intermedi, società di mezzo, autonomie locali ci sarà solo meno libertà e meno benessere. La Lombardia ha il dovere di svegliarsi e portare al livello nazionale una proposta articolata di riforma. Siamo chiamati a difendere le Regioni, le autonomie locali e sociali, non per tutelare posti o istituzioni vuote, perché sono un baluardo per la libertà e il benessere di tutti. Qualcuno pensa veramente, ad esempio, che la nostra sanità sarebbe migliore se gestita da Roma, anziché dalla Regione? Il rischio che stiamo correndo è altissimo: sacrificare le autonomie locali, figlie di una tradizione civica millenaria, buttandole via senza renderci conto del danno che facciamo”.
L’ordine del giorno in primo luogo chiede un’azione di pressing su Parlamento e Governo affinché “alla Regione venga attribuita la facoltà di istituire, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza, enti di area vasta, attribuendo integralmente alla competenza regionale la disciplina dell’ordinamento di tali enti, ferma restando la necessità di forme di responsabilizzazione economico-finanziaria e di invarianza della spesa complessiva”.
La seconda richiesta è relativa alla proliferazione delle Città metropolitane (l’emendamento Foroni-Parolini chiede appunto che l’unico ente di questo livello sia quello milanese) per evitare “rischi di sovrapposizione con le funzioni e le competenze regionali”.
Infine si chiede che “sia garantita alle Regioni la più ampia e concreta partecipazione al processo di riordino complessivo dell’assetto costituzionale al fine di rendere effettivo il principio di leale collaborazione tra i livelli di governo”.
L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità con 49 voti a favore da maggioranza e Pd. Movimento 5 Stelle e Patto civico non hanno partecipato al voto.
Il documento sarà trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati, ai componenti del Parlamento eletti in Lombardia, ai Presidenti delle Regioni, alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle regioni e delle province autonome e alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle province autonome.