svizzeraMILANO – Il Consiglio ha approvato questa sera all’unanimità una mozione “trasversale” per tutelare i lavoratori transfrontalieri e le aziende italiane, dopo l’esito del referendum con cui la Svizzera ha deciso di porre un tetto all’immigrazione.
I lavoratori lombardi interessati (che provengono principalmente dalle Province di Como, Varese e Sondrio) sono circa 60.000.
Francesca Brianza (LN) illustrando il documento, ha ricordato che il Governo di Berna ha tre anni di tempo per adeguarsi all’esito di questa scelta popolare, che proprio nel Canton Ticino ha visto il 68,1 dei consensi.
Il documento invita la Giunta ad attivarsi presso i Governi italiano e della Confederazione elvetica, coinvolgendo anche gli Enti locali di confine, per evitare che gli accordi bilaterali sui frontalieri divengano penalizzanti per i nostri cittadini, istituendo anche al proposito un tavolo permanente fra le istituzioni interessate.
Il testo suggerisce anche che ci si attivi per attuare un sistema fiscale di compensazione per le zone di confine, una sorta di zona franca, con norme per il risparmio fiscale e la semplificazione amministrativa.
La mozione chiede anche che il Governo e il Parlamento approvino una legge delega che consenta alle Regioni interessate (Lombardia e Piemonte) di trattare direttamente con il Governo Svizzero e i Cantoni su questi temi.
Nel dibattito sono intervenuti l’assessore Massimo Garavaglia e i consiglieri Luca Gaffuri (Pd), Alessandro Fermi (FI), Dario Bianchi (LN), Stefano Buffagni (M5S), Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia).