Brivio fa chiarezza e ribadisce:”Noi non arretriamo”

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Conferenza sindaco  (2)

LECCO – “Lecco è una città per bene, Il sindaco è una persona per bene, i cittadini di Lecco sono per bene.”

Intorno alle 16 è iniziata la seconda tappa della lunga giornata di Virginio Brivio, l’incontro con la stampa dopo le rivelazioni emerse giovedì e che, secondo le indiscrezioni riportate dal Fatto Quotidiano, lo vedrebbero coinvolto nella trattativa per la concessione del lido di Paré alla società vicina al clan dei Trovato.

Il sindaco, con tutta la Giunta comunale seduta al suo fianco e in un’aula colma di giornalisti e consiglieri, ha voluto fugare ogni dubbio sul suo coinvolgimento nella vicenda. “Chi usa queste indagini contro di me e contro la città vuole interrompere un percorso virtuoso fatto di numerose iniziative a tutela della legalità. Ma sia ben chiaro , noi non arretriamo di un passo nella lotta all’illegalità”.

“Chiunque metta in dubbio che Lecco non sia una città per bene dovrà farne conti” ha tuonato il sindaco annunciando querele nei confronti dei giornali che “hanno caricato il ruolo del sottoscritto da compartecipe ingenuo ad artefice di una ragnatela”.

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Il sindaco ha ricordato tutte le iniziative portate avanti in questi anni a tutela della legalità: la revoca dell’autorizzazione di due locali per ipotesi di collusioni malavitose, la non assegnazione della gestione dei parcheggi ad una società di Genova ma con subappalti a cooperative campane colluse con la malavita, oltre ai protocolli di legalità con la Prefettura e tra questi le ipoteche tolte ai beni confiscati, l’ex pizzeria Wall Street e il Giglio di via Ghislanzoni. Infine le ordinanze sulle slot machine per contrastare il gioco d’azzardo in città.

“In questi anni da sindaco mi sono esposto pubblicamente per contrastare infiltrazioni sia di carattere mafioso che di altra natura criminale. Il sindaco c’è, la giunta pure. Non bastano questi attacchi per fermare il nostro lavoro – ha ribadito Brivio – Resta l’amarezza mia personale e, consentitemi, della mia famiglia, ma guardo avanti con fiducia”.

Conferenza sindaco  (4)I RAPPORTI CON ERNESTO PALERMO

Se il mio nome compare nell’inchiesta è solo conseguenza del mio modo di essere sindaco , che prevede di ascoltare tutti, la porta è sempre aperta. Tra le persone che ho ascoltato ci sono i consiglieri comunali e tra questi anche il consigliere Ernesto Palermo. Con lui ho sempre intrattenuto rapporti tra sindaco e consigliere. Certamente è vero che l’ho incontrato e anche questi dialoghi rientrano nella mia volontà di ascoltare e cercare di affrontare i problemi”.

Così ha dichiarato Brivio riguardo ai rapporti con il consigliere comunale arrestato mercoledì nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla DDA di Milano. Un politico alle prime esperienze amministrative, proveniente delle file dell’Udeur che in occasione delle elezioni provinciali “aveva sostenuto il centrosinistra” ed è stato inserito nelle liste del PD come indipendente. Un uomo “che non aveva nessun precedente penale” all’epoca delle elezioni in città ed ora, commenta il sindaco, “è troppo facile ragionale con la logica della retroattività”.

Palermo è descritto dal sindaco come un “consigliore”, “che più che fare il suo ruolo di consigliere e dire la sua” si faceva carico di richieste esterne, “si informava” e “metteva in contatto le persone” ma “non ha mai concluso niente” e “sfido chiunque – ha proseguito Brivio – a dire quali conclusioni ci sono state per iniziative di questo tipo”.

Conferenza sindaco  (3)IL LIDO DI PARE’

E’ sul presunto ruolo di Virginio Brivio nel tentativo del clan Trovato di mettere le mani sull’area del lido di Paré che si sono concentrate le ultime indiscrezioni emerse dell’inchiesta che non vede comunque Brivio tra gli indagati. Al centro, lo scambio di comunicazioni tra Brivio e il sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi, oltre che con uno dei soci dell’azienda segnalata dalla Prefettura e finito tra gli imputati:

“Ho risposto ad una richiesta da parte di un collega sindaco sull’applicazione di una disposizione della Prefettura, l’informativa atipica che consegna alla discrezionalità dell’amministrazione la revoca di un permesso in presenza di requisiti di inquinamento – ha commentato il sindaco – Di fronte a questa domanda, ho sollecitato e spinto il collega a non aver paura a procedere in tal senso. Ho incontrato negli uffici comunali e non in un bar o in un posto nascosto, uno dei soci della ditta oggetto della revoca per ascoltare le sue ragioni in merito, non tanto alle legittimità del provvedimento del Comune di Valmadrera, quanto sulla richiesta di risarcimento in quanto amministrazione non aveva impedito la realizzazione dell’opera in attesa della risposta della Prefettura”. “O lui riconosceva che nulla aveva da pretendere oppure si andava a contenzioso” gli avrebbe riferito Brivio.

Un “confronto di natura tecnica”, invece, quello con il sindaco di Valmadrera, “come accaduto per altre materie” ma “la delicatezza del provvedimento che Valmadrera doveva prendere, ha spinto il sindaco a chiedere un confronto con me” e Brivio si sarebbe quindi rivolto all’allora prefetto Valentini per chiedere un ulteriore parere sulla società in questione. Il Prefetto “ha confermato che valeva la pena rischiare di essere portati difronte al TAR – spiega Brivio – ma di revocare questo provvedimento, cosa che ha avuto buon gioco” visto che il tribunale ha poi dato ragione al Comune di Valmadrera nel ricorso presentato dalla società.

“Il problema vero – ha proseguito Brivio – è che l’amministrazione comunale di Valmadrera doveva non dar luogo ai lavori prima che fosse arrivata la risposta della Prefettura. Siccome che l’arco temporale dei lavori sul lido era oramai prossimo, c’era stata una sorta di tolleranza di cominciare i lavori e questo ha creato la situazione. Ma il mio interlocutore principale è stato il sindaco Rusconi, che ho confortato nella scelta di chiudere quell’attività”.

Il sindaco ha fatto sapere di “non essere stato a conoscenza” della presenza del clan dietro a quell’affare e dietro il consigliere comunale arrestato. “La conoscenza è avvenuta a valle di tutta questa operazione anche per prime inchieste di natura giornalista che hanno ritratto insieme a Palermo la presenza di alcune figure di questa famiglia nell’area di Paré”.

Conferenza sindaco  (1)SUL PGT “PERCORSO TRASPARENTE”

Nelle ultime ore c’è chi, tra le forze politiche, si è chiesto se sui ritardi e sulle lungaggini che hanno caratterizzato l’iter del PGT possano esserci stati condizionamenti, alla luce dell’arresto di Palermo e della richiesta delle forze dell’ordine in una copia del documento:

Abbiamo avviato un percorso di trasparenza culminato nella stesura del PGT che in tutte le se fasi è stato pubblicato integralmente anche nei contributi collaborativi che sono pervenuti in questi anni – ha spiegato il sindaco – Documenti integralmente pubblicati on line sul sito del Comune e chiunque può prenderne visione e comparare il vecchio e nuovo piano”.

MINACCE DA PALERMO?

“Non c’era certo un clima di terrore, il signor Palermo non veniva in consiglio a minacciare le persone”. E’ quanto spiega il sindaco Brivio dopo che indiscrezioni avevano parlato di minacce, in particolare nei confronti di alcuni consiglieri comunali: “Ci sono stati dei messaggini” ma secondo Brivio non tali da essere considerate minacce, piuttosto legate al comportamento esuberate di Palermo.