Poste, Cisl: “Servizio scadente per la mancanza di addetti”

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Poste_Italiane_-_signLECCO – “Il servizio di recapito della corrispondenza in provincia di Lecco si sostiene ormai unicamente grazie alla responsabilità degli addetti, la cui pianta organica è da mesi in cronica carenza, con 35 addetti al recapito mancanti. L’approssimarsi delle ferie estive provocherà un ulteriore aggravarsi della situazione, mentre l’Azienda sembra intenzionata ad assumere stagionali in numero tale da non coprire neppure le carenze strutturali”.

E’ la denuncia che giunge dal segretario lecchese di SLP-CISL, Antonio Pacifico, che interviene spiegando la situazione del comparto:

“Per il centro di recapito cittadino di Via La Marmora addirittura non è prevista nessuna assunzione, mentre il reparto di smistamento continua a svuotarsi a causa di pensionamenti e dimissioni che rischiamo di paralizzare anche le attività di recapito” prosegue.

Anche la zona di Barzanò, secondo il segretario, “vive una condizione di criticità estrema, in quanto oltre alla carenza di sette portalettere titolari, è ancora in una condizione di frammentazione organizzativa che amplifica le difficoltà di sostituzione delle assenze ad ogni titolo: da anni l’Azienda promette l’impegno di costituire un centro unico di recapito in base alle regole della recente riorganizzazione, ma continua a nascondersi dietro a “scuse economiche”.

Il Meratese soffrirebbe invece la carenza di cinque portalettere titolari, “oltre a carenza di mezzi che costringe a prestazioni a staffetta o addirittura a blocchi forzosi del recapito a causa dei tempi biblici di riparazione o addirittura di autorizzazione di spesa per le riparazioni”.

Quello che viene denunciato da SLP-CISL è “un progressivo e generalizzato scadimento della qualità del servizio offerto alla cittadinanza, ed un aggravio delle condizioni lavorative di tutti gli addetti al recapito, e che mette seriamente a rischio la possibilità di onorare commesse lavorative strategiche come la consegna dei pacchi Amazon e delle Cartelle Equitalia. Occorre un impegno serio – conclude Pacifico – e deciso nell’investire in personale, siti produttivi e mezzi per offrire finalmente un servizio efficiente e di qualità affrontando le sfide di un mercato ormai liberalizzato e mantenere i livelli occupazionali”.