
MILANO – Durante il secondo interrogatorio avvenuto ieri, venerdì, davanti ai Pubblici Ministeri Ernesto Palermo, 45 anni, chiamato a rispondere in merito alla sua posizione all’interno dell’indagine “Metastasi” è praticamente svenuto in aula.
I suoi legali, gli avvocati Barbara Belloni, Marcello Elia e Vincenzo Belvedere, sostengono che il loro assistito sia fortemente provato e necesiterebbe di un trasferimento ai domiciliari o in una struttura sanitaria idonea.
L’ex consigliere del PD, al momento dell’arresto membro del gruppo misto in seno al consiglio comunale di Lecco, insegnante di professione e residente a Galbiate, in carcere dallo scorso 2 aprile giorno in cui scattarono le manette anche per l’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi (scarcerato, vedi articolo) e altre 8 persone tra cui Mario Trovato fratello del boss Franco Coco Trovato, sembrerebbe sia crollato fisicamente a causa della pressione psicologica avuta in questi quasi tre mesi di carcere, trascorsi prima a Opera e poi a Voghera dove è stato trasferito. A fronte di quanto accaduto ieri, i legali di Palermo sembrerebbero intenzionati nel presentare ai giudici una richiesta di trasferimento ai domiciliari o in una struttura sanitaria idonea.
Nel frattempo Palermo, accusato di associazione a delinquere e indicato quale tramite tra la mala vita organizzata e le istituzioni lecchesi, incalzato dall’interrogatorio dei Pubblici Ministeri si è sempre difeso respingendo ogni accusa.

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