LECCO – Stanno facendo discutere, e non poco, le due proposte di legge presentate alla IV Commissione regionale, presieduta da Angelo Ciocca (Lega Nord), da Dario Violi (Movimento 5 Stelle), e Alessandro Sorte (Forza Italia) con le quali si vorrebbe disciplinare e contenere le autorizzazioni comunali temporanee per la somministrazione di alimenti e bevande in occasione di manifestazioni pubbliche, con anche l’istituzione di un registro regionale delle sagre (vedi articolo).
Una mossa che ha sollevato non poche critiche e una ferma opposizione da parte di molti sindaci che per nulla favorevoli ad imporre limitazioni e restrizioni alle feste di paese e alle sagre.

Decisamente contrariato il sindaco di Pescate Dante De Capitani, che ha espresso così il suo disappunto: “E’ una proposta che non sta né in cielo né in terra. Le sagre e le feste popolari sono frutto di tradizioni e di un consolidamento e di un radicamento della gente sul territorio. Una regolamentazione esiste già e sono gli stessi sindaci che autorizzano sagre e feste secondo fini e bontà delle stesse. A Pescate ne facciamo ben 5 all’anno, il cui ricavato va in beneficenza. Sagre che durano solo un giorno ed oltre alla finalità associativa e ricreativo, aspetto da non sottovalutare, hanno anche fini benefici. Nessuno ci guadagna una lira. Per esempio a Pescate servono per raccogliere fondi destinati alla ristrutturazione della chiesa di san Giuseppe in frazione Torrette”.
Il sindaco De Capitani non ha alcun dubbio: “Fare una normativa apposita per le sagre è assurdo e mina il lavoro di volontariato che anima associazioni e paesi. Posso concordare se i provvedimenti riguarderanno solo ed esclusivamente le sagre promesse da privati, perché effettivamente fanno concorrenza sleale al commercio, ma quelle promosse dagli Alpini, dalle Pro Loco e dalle associazioni di paese no che, come detto, non hanno finalità di lucro e sono già normate dall’Amministrazione comunale”.

Quindi De Capitani conclude invitando tutti alla Sagra del Risotto del 31 agosto e a chi gli appunta che la regione guidata dalla Lega, partito attento a preservare tradizioni e identità, sta facendo l’esatto contrario, De Capitani risponde: “Le due istanze sono state proposte dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia, tuttavia, se mai la Lega dovesse essere d’accordo su questo punto non esiterei ad andare contro il mio partito”.
La restrizioni proposte non convincono nemmeno il sindaco di Mandello del Lario Riccardo Mariani: “Mi riservo di leggere meglio le istanze, ma a mio avviso ogni normativa che va a restringere gli spazi delle rassegne popolari e delle sagre di paese non mi sembra vada nella direzione giusta, dove invece i legami sociali in seno ai paesi promossi con feste e sagre aiutano a stare tutti meglio soprattutto in periodo di crisi come quello che stiamo vivendo”.
Il primo cittadino conclude: “Che insieme alle proposte presentino anche dei dati oggettivi che documentino come le sagre incidano in modo vitale sul commercio. Dati alla mano si potrà a quel punto discutere se e come intervenire. Credo che si stia mettendo a punto un altro accanimento nei confronti della comunità che proprio attraverso il volontariato e l’associazionismo, che passa anche attraverso sagre e feste di paese, trovano momenti di svago e di benessere nonostante il periodo di crisi”.

Il sindaco di Lecco Virginio Brivo al riguardo commenta: “Bisogna trovare un equilibrio tra tutte le esigenze. Io eviterei una regolamentazione troppo rigida specialmente se parliamo di eventi con operatori no profit, quindi che non celino una vocazione commerciale, o radicati nel territorio poiché servono a tener viva una comunità e a finanziare attività benefiche e culturali”.
Meno critico il sindaco di Bellano Roberto Santalucia: “E’ una valutazione che va fatta. Bene la sagre e le feste di paese purchè non ledano le prerogative degli esercizi commerciali”.

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