Monsignor Franco Cecchin incontra la stampa proprio all’interno della chiesetta di santa Marta per fare il punto su un restauro “richiesto dai fedeli e dalla cittadinanza di Lecco”. La soddisfazione di Cecchin è evidente: “…Anche se non sono molto competente mi sembra che qui si stia procedendo in modo scientifico da parte dell’impresa che vuole avere come fiore all’occhiello proprio questa ristrutturazione.”
A fianco del prevosto c’è anche chi sta guidando materialmente verso nuova vita l’edificio: l’architetto Roberto Spreafico responsabile del restauro e coordinatore presso la sovraintendenza, il geometra Giambattista Frigerio per l’impresa Colombo Costruzioni e il maestro Giacomo Luzzana responsabile della delicata parte artistica dei restauri.
I lavori iniziati il 27 aprile sono impostati sulla massima conservazione della ‘personalità’ del monumento così come voluto dalla parrocchia di san Nicolò e termineranno entro Natale. In linea con la tabella di marcia – ha garantito Frigerio – grazie alla buona collaborazione tra i responsabili delle Belle Arti, l’architetto Spreafico, la Curia e il maestro Luzzana.
“Le stratigrafie eseguite sia all’interno che all’esterno, hanno trovato fino a 8 strati sovrapposti, applicati nei precedenti restauri.” -Ha rivelato l’architetto Spreafico – “Su di essi è intervenuta la professionalità di Ede Palmieri delle Belle arti di Brera, con la supervisione dell’architetto Chiara Rostagno della Soprintendenza alle Belle arti che ha preso a cuore questa chiesa e ogni volta che viene in città per altri i sopralluoghi passa a vedere lo stato dei lavori”.
Per quanto riguarda questi strati applicati nei precedenti interventi di restauro, l’architetto Spreafico ha affermato come “…per quanto siano stati usati dei materiali all’avanguardia per quei tempi questi hanno finito per soffocare i muri rischiando di aumentare i danni alle strutture e alle opere artistiche.”
“Dobbiamo considerare – ha aggiunto- che il progetto è partito con l’intenzione di togliere del materiale aggiunto nelle ultime ristrutturazioni cercando di capire che cosa è avvenuto fino ai giorni nostri per arrivare a restituire l’originale aspetto della chiesetta”. Non è esclusa quindi qualche scoperta artistica “ricoperta” nel corso dei secoli. Sono state trovate, infatti delle decorazioni che si pensa di riportare alla luce perché danno una “certa grazia” alle volte della chiesa.
Il maestro Luzzana ha spiegato l’intervento di recupero della gloria di Santa Marta (attribuita ad un allievo della scuola del Begnamino) e la Speranza della Carità presenti sulla volta della chiesa sopra l’altare procedendo nel tentativo di rimuovere parte degli interventi eseguiti negli anni ’60 e ’80.
L’ intervento non sarà solo conservativo ma anche strutturale. Nei precedenti restauri, infatti, erroneamente è stata rimossa una trave del sott’arco trionfale tra l’aula e il presbiterio che era sì di sostegno al crocefisso di san Carlo ma pure componente portante della chiesetta. Ciò ha provocato cedimenti strutturali, accentuati anche dai lavori sotterranei dell’attraversamento e dall’esecuzione di box interrati nelle vicinanze, è stato detto. La struttura nel corso degli anni si è comunque stabilizzata e quindi si è proceduto all’inserimento di nuove componenti oltre a posizionare il tirante rimosso e a mettere nuovi tiranti metallici per dare staticità all’edificio. Stabile invece il campanile che necessita solo d’interventi interni.
Il costo del restauro ammonta complessivamente a 480mila euro di cui 120mila già finanziati dalla fondazione della Provincia di Lecco. Il resto è a “carico” dei fedeli.