MILANO – Sospendere l’obbligo di accettare pagamenti elettronici tramite POS (Point of Sale) per commercianti e artigiani sino a quando i costi del servizio non saranno in linea con la media europea e introdurre la deducibilità dei costi del servizio. E’ quanto chiede una mozione (primo firmatario Dario Violi, M5S) approvata questa mattina (44 voti a favore, 16 contrari) dal Consiglio regionale della Lombardia.
Secondo i firmatari del M5S, la finalità della norma è condivisibile ma non attuabile tramite questo strumento, che aggiunge invece un altro peso e una ennesimo onere sulle spalle di commercianti ed artigiani. La moneta elettronica, che pure assicura vantaggi per la tracciabilità e per la sicurezza, risulta al momento eccessivamente onerosa. Si stima che in media l’aggravio si aggiri sui 2.000 euro/anno. Il provvedimento governativo non prevede comunque al momento sanzioni per gli inadempienti.
La mozione impegna, inoltre, la Giunta ad attivarsi presso il Parlamento principalmente per rinviare il provvedimento fino a quando il costo dei servizi POS non siano allineati a quelli europei, e la impegna ad avviare una indagine a livello regionale sui costi praticati dai principali istituti di credito per arrivare a una revisione delle commissioni bancarie su queste modalità di pagamento.
Con una modifica proposta dal consigliere Angelo Capelli (NCD) la Giunta dovrà inoltre farsi promotrice presso il Presidente del Consiglio dei ministri per affiancare l’introduzione del pagamento elettronico a forme di deducibilità dei costi, invertendo la logica dell’attuale sistema fiscale “che presuppone una fiscalizzazione elevata dei redditi data l’alta percentuale di evasione fiscale”.
Voto contrario da parte del gruppo PD in quanto il documento, come sottolineato dal consigliere Raffaele Straniero “non tiene conto dell’opportunità che il POS rappresenta per i consumatori. Il tema vero è quello dei costi non quello dell’evasione fiscale”.
Mentre per la Lega Nord, cha ha votato a favore, è intervenuto il consigliere Fabio Rolfi che ha denunciato come tale norma rappresenti un “ennesimo balzello su artigiani e PMI, un aggravio stimato in circa 1.200 € annui”.
Carolina Toia e Lara Magoni (Maroni Presidente) hanno anche rimarcato come l’introduzione dei POS possa rappresentare il rischio che costi onerosi dell’attivazione vengano scaricati su prezzi ai consumatori.
Riccardo De Corato e il gruppo Fratelli d’Italia hanno votato a favore parlando di “provvedimento inutile e vessatorio. E’ necessario che Regione Lombardia avvii un’indagine sui costi applicati dalle banche”.
Voto favorevole anche di Ncd, così motivato da Angelo Capelli: “E’ un’imposizione inutile. E’ necessario rottamare l’attuale sistema fiscale”. Anche la consigliere Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto) ha dichiarato il voto a favore della mozione.
Nel dibattito è intervenuto l’assessore al Bilancio, Massimo Garavaglia, che ha sostenuto che la limitazione alla circolazione del contante non è uno strumento efficace per la lotta all’evasione fiscale – che in Lombardia si attesta attorno al 10,5% contro una media nazionale del 17%. “Occorre piuttosto intervenire sul sistema dei processi tributari che devono essere rapidi e certi”.