Il capriolo, Capreolus capreolus, è il simpatico soggetto della rubrica di oggi.
Questo mammifero, che popola come un piccolo fantasma i nostri boschi, possiede una innata eleganza che lo rende particolarmente bello e aggraziato.
La sua taglia è medio piccola con un’altezza che arriva, nei maschi, al massimo fino a circa 70 cm e un peso che sfiora i 35 kg.
Di natura è molto schivo e timido.
E’ quindi facile osservarlo solo alle prime ore del giorno o alle ultime della sera quando gli esemplari lasciano il riparo dei boschi e si avventurano nelle radure ai margini per alimentarsi.
I maschi si differenziano dalle femmine, oltre che per la taglia maggiore, anche e soprattutto per la presenza del palco, cioè delle corna.
Il palco cade ogni anno per ricrescere a primavera. La ricrescita del palco è piuttosto veloce e fono al loro completo sviluppo annuale le corna sono ricoperte da una pelle ricca di vasi sanguinei e ricoperta da una fitta peluria che gli conferiscono l’aspetto di velluto. Quando le corna hanno ormai raggiunto la completa maturazione, a fine primavera solitamente, il velluto cade lasciando scoperta solo la struttura ossea del palco.
Il mantello del capriolo assume due differenti colorazioni nel corso delle due mute annue. Il colore della pelliccia estiva è fulvo rossiccio anche piuttosto acceso, mentre il manto invernale è bruno grigiastro.
Caratteristico il colore dei cuccioli che sono pomellati di bianco per meglio mimetizzarsi tra la vegetazione quando vengono lasciati soli. Infatti quando la mamma capriolo si allontana i piccoli si accucciano nell’erba diventando quasi invisibili.
La loro totale assenza di odore li rende particolarmente difficili da scovare da parte dei predatori come la volpe, l’orso ed il lupo. Proprio confidando nel loro mimetismo i cuccioli difficilmente scappano se sono scoperti da una persona per cui tendono a stare fermi ed immobili tanto da poter essere facilmente toccati. Cosa assolutamente da non fare nel caso si avesse la fortuna di imbattersi in un cucciolo. Infatti, toccandolo gli passeremmo io nostro odore e questo spessocausa sono l’abbandono da parte dalla madre.
Il capriolo è piuttosto diffuso e popola sia le pianure sia le foreste delle montagne più altre.
Purtroppo è oggetto di battute di caccia per la bontà delle sue carni che costituiscono il “piatto forte” di molti ristoranti
Francesco Renzi
www.francescorenzi.com
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