LECCO – La notizia era stata data una decina di giorni fa. “Matteo Della Bordella – avevano annunciato i Ragni di Lecco sul loro sito Internet – ce l’ha fatta! Lunedì 18 agosto ha raggiunto la vetta dello Shark’s Tooth. Con lui hanno conquistato la cima anche gli elvetici Silvan Schupbach e Christian Ledergerber”.
Una gran bella impresa, quella del “ragno” ventinovenne partito il 3 agosto alla volta della Groenlandia con l’obiettivo di scalare il “dente dello squalo” che si innalza con la sua parete verticale sopra un fiordo dell’isola collocata all’estremo nord dell’Oceano Atlantico.
“I tre alpinisti – spiegavano sempre i “maglioni rossi” – hanno seguito una via di circa 900 metri, aperta in stile alpino con difficoltà elevate e con un utilizzo praticamente nullo di spit”.
“Abbiamo aperto una nuova via sulla parete nord-est – era stato il primo messaggio di Della Bordella dopo la vittoriosa ascensione – L’itinerario segue un sistema di fessure al centro della parete, con qualche traverso che le congiunge. La roccia non era sempre della miglior qualità e comunque siamo riusciti praticamente a non usare spit nonostante lo stile, free climbing a vista”.
Ora la nuova bella notizia. Prima di riprendere i loro kayak con i quali affrontare le fatiche del lungo rientro, Matteo e i suoi due compagni di avventura hanno effettuato un’altra salita.
A darne notizia sono ancora i Ragni della Grignetta, costantemente in contatto con Della Bordella. “Questa volta – spiegano – hanno optato per una via meno “rocciosa” ma più alpina, su una delle tante montagne probabilmente inviolate che circondano il loro fiordo. Ne è venuta fuori una bella cavalcata di 14 ore per 1.800 metri di dislivello su terreno misto, ghiaccio e neve, lungo quello che ai tre è sembrato l’itinerario più logico e più semplice verso una delle più alte cime della zona”.
Insomma Della Bordella, Schupbach e Ledergerber hanno voluto congedarsi da quelle selvagge quanto certamente affascinanti terre nel migliore dei modi.
“I giorni si accorciano rapidamente sopra il Circolo Polare Artico – hanno scritto i “maglioni rossi” – e le temperature si fanno via via più rigide. E’il segno che la breve estate dell’estremo Nord volge al termine”.
Ma non finisce, come si è visto, la capacità di stupire di Matteo.