LECCO – Ci sono voluti 7 anni per prepararlo ma alla fine dell’iter la Provincia ha deciso di bocciare il nuovo Piano Faunistico Venatorio: la decisione, una delle ultime prese dall’attuale amministrazione provinciale che si appresta a cessare il proprio mandato, è stata resa nota martedì dal presidente vicario Stefano Simonetti.
“Il piano preparato dagli uffici, dopo il confronto con le associazioni, è risultato eccessivamente penalizzante nei confronti dei cacciatori e abbiamo deciso di rigettarlo – ha spiegato Simonetti – Si andavano ad inserire una serie di restrizioni non solo sull’attività a capanno ma anche su alcuni aspetti legati ai valichi e sull’ampliamenti di oasi. Il Consiglio provinciale ha quindi deciso di non approvarlo”.
Contro il nuovo piano erano state presentate le osservazioni di Legambiente, Associazione Monte di Brianza, Cros di Varenna e WWF che avevano denunciato la “pesante riduzione della percentuale di territorio tutelato dal divieto di caccia” nella bozza di piano presentata dalla Provincia ed anche la necessità di preservare i valichi di montagna per tutelare gli uccelli migratori.
Se sul fronte della caccia è tutto da rifare, ai pescatori invece la Provincia ha concesso ulteriore possibilità di cattura di due specie ittiche del lago: da 6 a 10 coregoni e da 20 a 30 unità al giorno di persico reale.
“E’ un segno di attenzione ai pescatori sportivi e ai tanti ragazzi che vogliono avvicinarsi, tramite le varie associazioni, all’attività di pesca e fare in modo che non si disperda questo patrimonio, che ci possa essere un ricambio nelle generazioni di pescatori”.